Ribera (Ag), 30/07/2012 - Spacciavano droga nel comune di Ribera, in provincia di Agrigento, ma questa mattina gli uomini del commissariato di Sciacca hanno interrotto i loro traffici. In collaborazione con la Squadra mobile di Agrigento, del commissariato di Bagheria, del Nucleo prevenzione crimine e delle unità cinofile di Palermo, gli agenti hanno arrestato cinque appartenenti all'organizzazione criminale. Altri due membri alla banda, tra cui uno dei capi, erano stati già arrestati in precedenza, mentre un altro è ancora ricercato.
In particolare gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito e alla vendita di sostanze stupefacenti. Perquisite le abitazioni di altre quattro persone indagate.
L'indagine, denominata "Big family" perché i capi appartenevano allo stesso nucleo familiare, ha preso il via durante l'operazione "Venere della notte", portata a termine nel 2006 dalla polizia contro l'immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione.
Le persone arrestate sono: Massimo Tabone, 33 anni; Tiziana Oddo, 29 anni; Sergio Beniamino, 40 anni, Veible Ciretta Natale, 57 anni di Napoli ma residente a Ribera e Giuseppe Failla, 54 anni. A Carlo Giardiello, 31 anni di Napoli ma residente a Ribera, l’ordinanza di custodia è stata notificata in carcere; lo stesso dicasi per Salvatore Giuseppe Failla.
Durante alcune intercettazioni ambientali si sentiva uno degli arrestati di oggi mentre prometteva di fornire una rilevante quantità di extasy, una droga sintetica, e nello stesso tempo consegnava alcune dosi di cocaina, sequestrate subito dopo.
Da quell'episodio è iniziata la nuova indagine, con intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e pedinamenti che hanno fatto emergere l'organizzazione di spacciatori.
Carlo Giardiello è figlio di Vincenzo Giardiello, personaggio legato alla camorra, ucciso a Napoli il 12 settembre del 1989. Lui e sua madre, Ciretta Veible, stando all'accusa, erano al vertice del traffico di droga e impartivano le direttive sul trasporto della droga e lo spaccio. Giuseppe Failla svolgeva il ruolo di corriere, recandosi a Napoli in treno o in traghetto. Le partite di droga venivano pagate pure con vaglia postali, intestati a Giardiello da Maria Seidita e Tiziana Oddo.
Il gruppo criminale era capeggiato - dunque - dalla moglie di di Vincenzo Giardiello, il pregiudicato ucciso nel 1989 assieme al figlio. I due organizzavano e programmavano gli acquisti di droga che venivano concordati dal figlio durante frequenti viaggi a Palermo, Napoli e Bagheria.
Un corriere della banda, Giuseppe Failla , si recava nelle varie piazze a ritirare la droga per trasportarla a Ribera, e spesso, per eludere eventuali controlli, utilizzava mezzi pubblici come il pullman o il treno.
L'organizzazione disponeva inoltre di una pistola detenuta illegalmente nel proprio garage dal corriere del gruppo.
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