
Roma, 31/10/2012 - “Mi si dice che anche nelle ultime elezioni siciliane c’è stata una compravendita di voti e i prezzi sono fortemente lievitati. Addirittura mi si dice che un voto è stato pagato 300 euro. In Calabria alle scorse elezioni al massimo si era arrivati a 70 euro. Se lo Stato non pone rimedio a questo con leggi rigorosissime, se si consente a gente che fa la politica di investire per guadagnare nella politica io dico che lo Stato non c'è“. E' la gravissima accusa formalizzata ieri nel suo intervento alla camera dei Deputati dell'on. Elio Belcastro, deputato nazionale di Noi Sud, nel corso della seduta per l’approvazione del Ddl anticorruzione.
Alle dichiarazioni di Belcastro ha fatto riscontro l'intervento del parlamentare dell'UDC Roberto Rao: “Chi fosse a conoscenza di fatti gravissimi come questi, dovrebbe recarsi alla Procura della Repubblica per denunciarli e raccontare tutto quello che sanno. Altrimenti, signor presidente, il loro comportamento è omertoso e omissivo e le loro insinuazioni, mi permetta, striscianti, non faranno altro che generare una sensazione di complicità di questo Parlamento, con comportamenti gravissimi e delinquenziali come la compravendita di voti. Signor Presidente, la prego di far valere tutta l'autorevolezza del suo ruolo per impedire che in quest'aula si ripetano accuse tanto gravi quanto generiche, senza che ne segua alcuna iniziativa politica o giudiziaria".
"Non ritengo che l'intervento dell'on Rao, che conosco come persona corretta e rispettosa delle leggi, possa significare una intimidazione a un uomo libero quale sono io, che denuncia dei fatto gravi, per i quali già in Calabria esistono dei procedimenti penali in corso, specie per le elezioni di Catanzaro, dove peraltro l'UDC era interessato e credo che sia addirittura parte offesa per reati di questo tipo. Per cui non credo che l'on. Rao voglia tappare la bocca a un parlamentare libero che denuncia dei fatti gravi perché corre sui territorio a sentire ciò che la gente denuncia e lamenta. Mi sarei aspettato non una denuncia a chi denuncia ma una richiesta di approfondimenti ulteriori. (...) Non ha senso accertare la verità quando nel frattempo si è costretti, senza cambiare le regole, a subire ulteriormente, con altre elezioni truccate, quella che è la negazione della democrazia", ha replicato l'on. Belcastro.
"Mi permetto di far notare che il cittadino che ha conoscenza di un reato ha il dovere di riferire alla magistratura", ha concluso il presidente di turno, on. Buttiglione.
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IL VIDEO
Belcastro potrebbe dirci quale parcella gli hanno girato da palazzo Grazioli per lasciare prima l'MPA e poi passare nelle fila di Berlusconi?
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