Dall'articolo di Alessandro Arona pubblicato su Il Sole 24 Ore di ieri 1 novembre, dal titolo "Decreto legge per il Ponte di Messina: subito opere connesse per 250 milioni, poi due anni per trovare i finanziatori o chiudere il contratto", scartata dal governo l'potesi della rescissione immediata del contratto, giudicata troppo rischiosa da Palazzo Chigi. Previsto invece un atto aggiuntivo con Eurolink per concordare le verifiche tecniche e di fattibilità finanziaria
02/11/2012 - In questo momento di scarsità di risorse pubbliche il Ponte sullo Stretto di Messina (8,5 miliardi di euro di costo) non costituisce una priorità. Gli 1,6 miliardi di finanziamenti a valere sui fondi Fas, d'altra parte, erano già stati revocati dall'esecutivo Monti nella seduta Cipe del 20 gennaio. Le lunghe discussioni sul tema in Consiglio dei Ministri, dunque, nelle ultime settimane, vertevano su come uscire dalla vicenda - ereditata dal Governo Berlusconi - con il minore danno possibile per le casse dello Stato.
Questa dunque la soluzione scelta dal Governo, con l'approvazione mercoledì sera di un decreto legge ad hoc, di un solo articolo: si fissa il termine di due anni per fare la verifica tecnica in sede Cipe del progetto definitivo e per dare mandato alla società Stretto di Messina di verificare se e a quali condizioni i mercati finanziari internazionali sarebbero disponibili a finanziare l'opera.
Il Governo ha invece scartato l'ipotesi alternativa, caldeggiata a quanto si apprende dal Ministero delle Infrastrutture, di rescindere subito il contratto con Eurolink (firmato nel 2005 in seguito a gara a general contractor, oggetto poi di atto aggiuntivo 2010).
Alle Infrastrutture erano convinti che si potesse trovare il modo di chiudere definitivamente il rapporto con le imprese pagando semplicemente le modeste penali previste dal contratto, e cioè le spese vive finora sostenute più il 10% come penale in senso stretto. Finora la Stretto di Messina ha sostento spese pari a circa 300 milioni di euro, in gran parte per studi e progettazioni, finanziate nell'ambito dell'aumento di capitale, per 380 milioni di euro, versato da società statali (Fs, Anas, Fintecna) negli anni scorsi. Di questi 300 milioni, la parte realizzata da Eurolink è rappresentata dai 100 milioni per la progettazione definitiva, più i 26 milioni (coperti a parte con delibera Cipe del 2006) per la variante ferroviaria di Cannitello, già realizzata. Le spese sono dunque pressoché tutte pagate - spiegano alla Stretto di Messina - o comunque coperte, dunque le penali da coprire con nuovi fondi si limiterebbero al 10% di queste spese, circa 30-35 milioni di euro.
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Per leggere l'articolo completo:
Decreto legge per il Ponte di Messina: subito opere connesse per 250 milioni, poi due anni per trovare i finanziatori o chiudere il contratto di Alessandro Arona
Link: http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/infrastrutture24/2012-11-01/decreto-legge-ponte-messina-120921.php?uuid=Ab5BY5yG
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