Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

REGIONE SICILIANA: "LA CORRUZIONE INFINITA"

Palermo, 12/01/2013 - Pensavamo che la questione dei mandati di pagamento della Regione Siciliana, destinati a saldare prestazioni d’opera e forniture, e finiti invece su conti correnti privati dei funzionari regionali, riguardasse solo i Centri di Formazione Professionale. Il fenomeno sembra invece esteso anche alle scuole statali. Il problema si pone quando la dirigente della scuola Bonagia, il 9 marzo 2012,
si rende conto che non è pervenuto dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione l’accredito con mandato di € 4.229,00, per l’esercizio finanziario 2011, per un progetto finanziato dalla Regione, concluso e rendicontato. La dirigente del Servizio Scuola dell’infanzia ed Istruzione di ogni Ordine e Grado, nota per il suo scrupolo e la sua solerzia, si meraviglia del mancato accredito, accerta che il mandato era stato emesso il 19 aprile 2011, ma a un c/c non corrispondente a quello della scuola. Quindi il Servizio Tesoro dell’Assessorato all’Economia costituisce un deposito provvisorio, successivamente svincolato, per cui la Dirigente regionale, il 16 aprile 2012, dà disposizione all’istituto bancario della Regione a voler provvedere all’accredito dei confronti della scuola Bonagia. Contestualmente la dirigente del dipartimento dell’Istruzione informa dei fatti il Procuratore della Repubblica.

Non vedendo arrivare i soldi, la dirigente della scuola, che non è tipo da mollare la presa, si rivolge all’Avvocatura dello Stato che, con encomiabile accertamento del Procuratore dello Stato Maria Giovanna Amorizzo, il 19 dicembre 2012, verifica che in realtà il mandato è stato effettuato a un c/c privato, diffida l’Assessorato al pagamento immediato delle spettanze dovute alla scuola Bonagia e chiede i dati anagrafici dell’intestatario dell’IBAN al quale risulta essere stato effettuato il pagamento.

Questa vicenda dimostra che la Regione Siciliana, pur avendo avuto la possibilità di disporre un’indagine amministrativa interna, accertare chi aveva rubato i soldi della scuola e licenziare su due piedi il funzionario corrotto, ha preferito mandare le carte alla Procura, già sommersa da migliaia di procedimenti, i cui tempi di indagine sono lunghissimi e spesso incappano nella prescrizione. Dimostra anche che comportamenti infedeli e contrari a sani principi amministrativi sono diffusi all’interno della Regione, che è molto blanda nel prendere provvedimenti punitivi (in Sicilia nessuno vuole prendere provvedimenti punitivi per ancestrale cultura e questi sono i risultati).

Contiamo sul fatto che l’assessore Nelli Scilabra, che sappiamo nostra attenta lettrice, faccia piazza pulita all’interno della Regione, anche in nome di quei tanti dirigenti e funzionari regionali onesti, alcuni dei quali hanno anche dato la vita nell’interesse del bene comune.

Roberto Tripodi
Presidente regionale ASASI

Commenti

  1. Sarebbe interessante sapere chi ha firmato il mandato, e se questo dirigente e' ancora al suo posto.

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