Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

LIBERATA A CAMPOBELLO L'AQUILA DEL BONELLI TRAFUGATA A MAGGIO DAL PROPRIO NIDO

L'aquilotto era stato ritrovato e sequestrato dalla Forestale in Piemonte. In Italia sopravvivono allo stato selvatico circa venti coppie di questa specie tutelata dalla Convenzione di Washington
Palermo, 04/07/2013 - Felice epilogo per il giovane esemplare di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) che era stato trafugato a maggio dal proprio nido, in provincia di Agrigento.
L'aquilotto, ritrovato e sequestrato dal Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato nelle campagne di Alessandria dove un bracconiere lo custodiva illegalmente, era stato trasferito presso il Centro Regionale recupero Rapaci di Ficuzza (PA), dove gli esperti della LIPU e della Forestale lo hanno curato per poi riportarlo nell'ambiente originario, a Campobello di Licata (AG).

La Procura della Repubblica di Agrigento, su richiesta del Corpo forestale dello Stato, ha autorizzato l'operazione di liberazione. Gli esperti hanno deciso di tentare il tutto per tutto per restituire l'esemplare alla natura, adottando la tecnica dell'hacking, già sperimentata su altre specie con successo. Questa strategia prevede di ricollocare il piccolo in prossimità del nido della coppia adulta nella speranza che venga "riaccompagnato" alla vita selvatica imparando naturalmente a predare e a difendersi dalle avversità.

Nella mattinata del 30 Giugno Leo, così è stato chiamato il giovane rapace, è stato liberato ed ha spiccato il volo mentre la coppia adulta lo osservava dall'alto. Dopo alcune ore l'esemplare maschio della coppia, ha dato prova di accettare la presenza del giovane aquilotto, posandosi vicino a lui su una cengia rocciosa. Leo si è librato in volo affrontando una volpe con l'atteggiamento predatorio tipico della specie, un segnale che fa ben sperare in un pronto recupero delle attività proprie del mondo selvatico da cui proviene.

Gli ultimi avvistamenti testimoniano un progressivo riadattamento del giovane rapace che volteggia insieme alla coppia di genitori.

La liberazione di Leo si aggiunge ad una analoga operazione di rilascio effettuata nel dicembre 2011, quando un altro esemplare di Aquila del Bonelli reduce da un sequestro della Forestale era stato liberato con successo su una parete della zona del Monte Conca, in Sicilia. All'aquilotto Leo è stata applicata un'antenna per ricevitore radio e sarà monitorato per settimane dai volontari del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia che potranno intervenire qualora l'esemplare manifestasse problemi di riadattamento. Il Corpo forestale dello Stato e quello regionale assicureranno la vigilanza nelle aree di nidificazione di questa specie, sempre più rare in Sicilia.

Commenti