Sanità’ASP 5, il dott. Macrì trasferito in modo repentino e senza apparente giustificazione da ospedale di Messina a Milazzo

Nota dell'on. Tommaso Calderone, Presidente Commissione Bicamerale per il contrasto dei disagi derivanti dall'Insularità.    19/12/2025 - Alla luce delle dichiarazioni pubbliche rese dall’Onorevole Regionale Ismaele La Vardera, secondo le quali il Dott. Mario Macrì, sindacalista COAS, sarebbe stato trasferito in modo repentino e senza apparente giustificazione da una struttura ospedaliera di Messina al nosocomio di Milazzo, presumibilmente in relazione alle sue attività di contestazione e alle segnalazioni di alcune anomalie gestionali in seno al sistema sanitario, si esprime viva preoccupazione e profonda incredulità per quanto riportato. Qualora le circostanze denunciate trovassero conferma, ci troveremmo di fronte a un episodio di particolare gravità, che, dalle dichiarazioni rese, sembrerebbe riconducibile a un intervento estraneo alla direzione generale dell’ASP 5. Si auspica, pertanto, un tempestivo accertamento da parte degli organi competenti, al fine di fare piena luc...

LIBERATA A CAMPOBELLO L'AQUILA DEL BONELLI TRAFUGATA A MAGGIO DAL PROPRIO NIDO

L'aquilotto era stato ritrovato e sequestrato dalla Forestale in Piemonte. In Italia sopravvivono allo stato selvatico circa venti coppie di questa specie tutelata dalla Convenzione di Washington
Palermo, 04/07/2013 - Felice epilogo per il giovane esemplare di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) che era stato trafugato a maggio dal proprio nido, in provincia di Agrigento.
L'aquilotto, ritrovato e sequestrato dal Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato nelle campagne di Alessandria dove un bracconiere lo custodiva illegalmente, era stato trasferito presso il Centro Regionale recupero Rapaci di Ficuzza (PA), dove gli esperti della LIPU e della Forestale lo hanno curato per poi riportarlo nell'ambiente originario, a Campobello di Licata (AG).

La Procura della Repubblica di Agrigento, su richiesta del Corpo forestale dello Stato, ha autorizzato l'operazione di liberazione. Gli esperti hanno deciso di tentare il tutto per tutto per restituire l'esemplare alla natura, adottando la tecnica dell'hacking, già sperimentata su altre specie con successo. Questa strategia prevede di ricollocare il piccolo in prossimità del nido della coppia adulta nella speranza che venga "riaccompagnato" alla vita selvatica imparando naturalmente a predare e a difendersi dalle avversità.

Nella mattinata del 30 Giugno Leo, così è stato chiamato il giovane rapace, è stato liberato ed ha spiccato il volo mentre la coppia adulta lo osservava dall'alto. Dopo alcune ore l'esemplare maschio della coppia, ha dato prova di accettare la presenza del giovane aquilotto, posandosi vicino a lui su una cengia rocciosa. Leo si è librato in volo affrontando una volpe con l'atteggiamento predatorio tipico della specie, un segnale che fa ben sperare in un pronto recupero delle attività proprie del mondo selvatico da cui proviene.

Gli ultimi avvistamenti testimoniano un progressivo riadattamento del giovane rapace che volteggia insieme alla coppia di genitori.

La liberazione di Leo si aggiunge ad una analoga operazione di rilascio effettuata nel dicembre 2011, quando un altro esemplare di Aquila del Bonelli reduce da un sequestro della Forestale era stato liberato con successo su una parete della zona del Monte Conca, in Sicilia. All'aquilotto Leo è stata applicata un'antenna per ricevitore radio e sarà monitorato per settimane dai volontari del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia che potranno intervenire qualora l'esemplare manifestasse problemi di riadattamento. Il Corpo forestale dello Stato e quello regionale assicureranno la vigilanza nelle aree di nidificazione di questa specie, sempre più rare in Sicilia.

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