Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

RIINA SONO, ONORATA DI CHIAMARMI COSÌ, PARLO IN TV E GUARDO AVANTI

28/07/2013 - Onorata ma dispiaciuta per le vittime si dice Lucia Riina, figlia del boss mafioso condannato all’ergastolo. “Sono onorata di chiamarmi così, e felice perché è il cognome di mio padre e immagino che qualsiasi figlio che ama i suoi genitori non cambia il cognome. Corrisponde alla mia identità». Lucia, figlia del boss dei boss risponde così alle domande postele alla tv svizzera RTS dall’intervistatore.
Nella sua prima intervista per, concessa alla televisione svizzera, Lucia risponde con disinvoltura dicendosi « onorata di chiamarmi così, e felice perché è il cognome di mio padre e immagino che qualsiasi figlio che ama i suoi genitori non cambia il cognome”.

Lucia Riina – tuttavia - si dice dispiaciuta per le vittime del padre anche se «non bisogna restare nel passato ma guardare avanti».
Salvatore Riina, meglio conosciuto con il diminuitivo di Totò o come Totò u curtu, nato a Corleone il 16 novembre 1930, come si legge su Wikipedia, è un criminale italiano legato a Cosa Nostra, considerato il capo dell'organizzazione mafiosa dal 1982 fino al suo arresto, avvenuto il 15 gennaio 1993. Viene indicato anche con i soprannomi U curtu, per via della sua statura e La Belva, per indicare la sua ferocia sanguinaria.



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