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Nebrodi e Dintorni
Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 - Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà. " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina
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…ai tempi dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, ti avrei risposto che ci vuole la “i” perchè all’interno della prima versione della Costituzione Italiana la parola è riportata come “provincie“.
RispondiEliminaIl motivo era etimologico: la parola “provincia” deriva dal latino, e al plurale riportava la “i”.
Tuttavia, già nel 1976, Aldo Gabrielli (Ripatransone, 21 aprile 1898 – Arma di Taggia, 6 maggio 1978), uno dei più grandi linguisti italiani, pubblicava una serie di regole per dipanare una volta per tutte la questione dei plurali delle parole in -cia si è stabilita una regola: la i rimane se la c e la g sono precedute da vocale, cade se sono precedute da consonante. Quindi camicie e facce, ciliegie e spiagge… provincia, province.
…Oggi esiste anche un altro criterio…
Secondo il Dizionario Zingarelli del 2008 la forma plurale di “provincia” è “province” perché la forma “provincie” è caduta completamente in disuso. Questa “nuova” regola risolve la questione dei plurali di -cia e -gia in con un approccio tonico. Considerando cioè dove cade l’accento della parola. Se l’accento cade proprio su quella “i” allora il plurale conserverà quella “i”, diversamente, al plurale la “i” sarà omessa. Anche secondo questa regola più moderna “provincia” al plurale si conferma “pronvince“, in accordo con lo Zingarelli del 2008.