Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

RENZI: AQUINO RISPONDE AL PREMIER: "SI SBLOCCA L’ITALIA MA PALAZZO SCIACCA BARATTA NON SI SBLOCCA"

Patti (Me), 16 giugno 2014 - Il Sindaco di Patti, Avv. Giuseppe Mauro Aquino, ha risposto alla lettera “Sblocca Italia” inviata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. Il Presidente Renzi nella sua missiva invitata i sindaci a segnalargli una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare, per verificarne così lo stato d'attuazione con gli uffici dedicati e – se del caso – procedere all'interno di un pacchetto di misure denominato “Sblocca Italia”. Accogliendo tale inviato il Sindaco Aquino ha segnalato un immobile di proprietà comunale, Palazzo Sciacca Baratta, struttura a poche decine di metri da Palazzo delle Aquile, sede fino agli anni ’70 di una casa di riposo pubblica e da allora abbandonato. L’immobile in questione si trova in precarie condizioni di manutenzione e minaccia ormai la rovina, costituendo grave pericolo per la privata e pubblica incolumità.

Nel corso degli anni il Comune si è dotato di un progetto per il recupero della struttura ed il suo
utilizzo per social housing, tenuto conto dell’endemica carenza di alloggi popolarti da affittare, a
canone agevolato, alle famiglie in difficoltà. All’interno della struttura, che si estende per circa 600
metri quadri, è stato preventivato che è possibile realizzare otto alloggi di varia metratura, che
consentirebbero di lenire il disagio abitativo delle fasce più deboli della popolazione, ma anche di
rivitalizzare una delle zone più antiche e suggestive del centro storico.

“Nonostante gli sforzi ed i tentativi fin qui posti in essere – ha scritto il Sindaco nella lettera inviata
al Presidente Renzi – non siamo riusciti a reperire dalla Regione Siciliana le risorse necessarie a
realizzare l’intervento. Abbiamo ricercato un provato disponibile a investire propri capitali in
cambio della gestione degli immobili, ma la sproporzione tra l’investimento necessario e i ricavi
stimati ha costituito, in assenza di provvidenze pubbliche, un muro insormontabile. Sono
perfettamente conscio delle difficoltà economiche in cui si dibatte il Paese e della penuria di risorse
pubbliche a tutti i livelli di governo, ma mi permetto di suggerti, con la dovuta pacatezza, ha
proseguito Aquino, la possibilità di avviare un piano straordinario (con adeguata dotazione
finanziaria) per l’edilizia pubblica, focalizzato su troppi immobili, inutilizzati, di Comuni e altri
Enti, che preveda il fondamentale coinvolgimento dei privati, apportatori d’indispensabili risorse
finanziarie. Con tale iniziativa, cui aderirebbe immediatamente anche il mio Comune, ha concluso il
Sindaco, riusciremmo a mettere in moto, con un semplice effetto leva, imponenti capitali privati,
risolvendo al contempo il problema del disagio abitativo che sempre più cruente va manifestandosi
tra le nostre famiglie”.

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