Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

TONY LOMBARDO DA GALATI MAMERTINO, TERRA D’ANTIMAFIA

Si è tenuta ieri nella sala del Consiglio comunale di Galati Mamertino la presentazione del volume “L’uomo di Al Capone, Tony Lombardo: dall’indigenza siciliana a zar del crimine della Chicago anni ‘20”, il nuovo lavoro di Luciano Armeli, pubblicato da Armenio Editore. Tra le personalità presenti l’on. Francesco d’Uva del Movimento 5 Stelle, che ha definito l’Italia “terra d'antimafia”
Galati Mamertino (Me), 16/06/2014 – Italia terra di mafia o d’antimafia? A vedere il bicchiere mezzo pieno è l’on. Francesco D’Uva, deputato nazionale messinese del Movimento 5 Stelle, intervenuto ieri a Galati Mamertino alla presentazione del volume “L’uomo di Al Capone, Tony Lombardo: dall’indigenza siciliana a ‘zar’ del crimine della Chicago anni ‘20”, il nuovo lavoro di Luciano Armeli Iapichino, pubblicato da Armenio Editore di Brolo (Me).
L’on. Francesco D’Uva ha tenuto a presentare il Paese nella sua dolente realtà di luogo di mafia, ma ha saputo cogliere una ‘terra d'antimafia’ nella forza della gente che questo Paese lo abita, e in alcune componenti sociali e civili, che al disegno mafioso si oppongono nel vivere quotidiano, come i testimoni di giustizia, che D’Uva ha descritto: “Cittadini incensurati che decidono di denunciare la malavita organizzata e di testimoniare nei processi, mettendo a rischio la propria esistenza e quella dei propri cari. Testimoni di giustizia, cittadini onesti e coraggiosi, esempio da seguire e da tutelare, per non voltarsi dall’altra parte e far finta di non vedere, per sopravvivere. Nei collaboratori di giustizia, - inoltre, l’on. D’Uva vede - membri di organizzazioni criminali che hanno deciso di pentirsi e di scendere a patti con lo Stato, collaborando all’accertamento delle verità giudiziarie ed all’individuazione dei responsabili”.
Moderatrice al tavolo dei relatori la dott. Ornella Fanzone, curatrice del volume, editor e conduttrice di eventi, già vista all’opera in varie occasione, tra queste il conferimento della cittadinanza onoraria di Brolo alla scrittrice Dacia Maraini. Alla dott. Fanzone è toccato introdurre la presentazione del volume di Luciano Armeli e la magagnosa vicenda di Tony Lombardo, bambino educato e sveglio, nato a Galati Mamertino ed emigrato in America nei primi del ‘900, in cerca di fortuna e di guai, per finire sotto i colpi degli uomini di Joe Aiello, il suo ex socio, all'uscita della sede dell'Unione Siciliana della quale Tony Lombardo, l’uomo di Al Capone, era divenuto il presidente.
“Fosse rimasto a Galati Mamertino – ha detto la Fanzone – Tony Lombardo si sarebbe chiamato per sempre Antonino all’anagrafe, e Nino in piazza, a casa e per gli amici. Avrebbe zappato la terra, allevato animali e spinto una carriola. Chissà? In America, invece, la prima grande novità che trasforma gli esseri umani e ne cambia la vita è il nome: così Antonino Lombardo si sarebbe chiamato per sempre Tony e non più Nino. E anziché le pecore avrebbe contato le casse di prodotti tipici fatti venire dalla Sicilia per rifornire negozi, ristoranti e magazzini di vendita, diventando un importante commerciante all'ingrosso di Chicago”.

Poi Ornella Fanzone ha messo in risalto l’importanza della cosiddetta piccola editoria, cui si deve il merito di una produzione letteraria autoctona che diversamente non avrebbe sbocchi e si perderebbe al clamoroso sole di Sicilia, come frutti succulenti e pregiati che pendono dall’albero, promettenti e pieni di fragranze, che ognuno ha il diritto di gustare ed ogni comunità ha il dovere di valorizzare e promuovere”.
Presenti nell’aula consiliare ‘S. Carnevale’ di Galati Mamertino, ieri domenica 15 giugno 2014, alle ore 17.30, erano il sindaco Bruno Natale, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Longi, Caterina Celesti, il prof. Antonio Baglio, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Messina, il prof. Fabio Cannizzaro, direttore dell’Istituto di cultura politica per la Questione Siciliana e l’autore del volume, Luciano Armeli Iapichino.

Tony Lombardo nasce a Galati Mamertino, dove da bambino educato, sveglio e ossessivamente rispettoso della famiglia, aiuta ogni giorno la madre nei lavori della campagna. Emigrato in America, nell’Illinois, nei primi anni del ‘900, Tony diviene un commerciante all'ingrosso nella Chicago di Joe Aiello e Al Capone, importando prodotti tipici siciliani.
Affiliato alla famiglia siciliana di Chicago, Lombardo prende parte alla guerra di mafia per il controllo di alcune zone della città, tra il gruppo di Al Capone e gli irlandesi della North Side Gang. Associatosi ad Al Capone, Tony Lombardo diviene presidente dell'Unione Siciliana di Chicago, entrando in conflitto con l'ex socio d’affari Joe Aiello, che aspirava a prendere il suo posto di presidente dell'Unione Siciliana. Lombardo cade nella sanguinosa guerra di mafia il 7 settembre 1928, assassinato dagli uomini di Joe Aiello, il suo ex socio, all'uscita della sede dell'Unione, assieme alle sue guardie del corpo, Joseph Lolordo e Joseph Ferraro.

Luciano Armeli Iapichino, docente di materie letterarie nelle scuole statali, è pure autore del volume “Le vene violate. Dialogo con Attilio Manca, l'urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia”, di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e de "Il Tiranno e l’Ignoranza" che nel 2009 ha vinto il Premio Internazionale Letterario ed Artistico Elio Vittorini.

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