Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

DISCARICA DI MAZZARRÀ S. ANDREA: FATTI GRAVISSIMI CONFERMANO QUANTO DENUNCIATO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FURNARI

Sulla conferenza di servizi del 2 settembre: "La palese violazione delle autorizzazioni ha comportato un’altezza della discarica di circa 27 metri in più del consentito (equivalente a un palazzo di dieci piani), con il complice silenzio delle istituzioni. Gli arresti dei vertici della società e loro coinvolgimento in fatti criminali, tali gravissimi fatti hanno squarciato anche quest’ultimo velo di verità e dimostrano quanto fondate erano le preoccupazioni ed il pericolo reiteratamente rappresentato dalla Amministrazione Comunale di Furnari

Furnari (Me), 3 settembre 2014 - Durante la conferenza dei servizi del 2 settembre u.s. presso il Dipartimento Acque e Rifiuti ed avente ad oggetto la revoca delle autorizzazioni n. 391 e n. 393 del 2009 nonchè la richiesta di rinnovo dell'AIA per il conferimento nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, richiesta dalla TirrenoAmbiente s.p.a., sono emersi fatti gravissimi che hanno confermato quanto denunciato da diversi anni dall’attuale Amministrazione Comunale di Furnari.
La società che gestisce l’invaso -- nota alle cronache giudiziarie sia per la condanna in secondo grado dell'ex presidente per concorso esterno in associazione mafiosa che per l'arresto dell’attuale amministratore delegato per un presunto atto di corruzione di un funzionario regionale – ha mostrato la propria colpevole negligenza e la propria incompetenza nel gestire il sito della discarica.

Dalle risultanze documentali è, infatti, emerso che l’abbancamento dei rifiuti è stato fatto in maniera non conforme alla normativa vigente ed in violazione del progetto autorizzato dalla competente autorità regionale. In particolare, risultano violate le prescrizioni sulle modalità di impermeabilizzazione, quelle sulla volumetria che ha superato di circa 1 milione di metri cubi quella consentita, con erronea rappresentazioni dello stato di fatto, una grave incongruenza tra i volumi forniti con un superamento delle quote massime di riferimento di abbancamento (con una altezza di 145 ml sul livello del mare, rispetto ai 118 mls previsti ed autorizzati in progetto), una diversa morfologia realizzata rispetto a quella autorizzata, l’assenza di un pizometro posto a monte, la mancata esecuzione della verifica sulla stabilità del corpo rifiuti dell’insieme terreno/corpo rifiuti e del corpo rifiuti.

Il controllo effettuato in data 27 agosto u.s. dal NOE dei Carabinieri ha evidenziato la presenza di fenomeni di instabilità dell’invaso e l’urgenza della messa in sicurezza al fine di evitare un reale rischio di disastro ambientale, in una zona soggetta a dissesto idrogeologico e nella quale insistono risorse idriche protette.

La palese violazione delle autorizzazioni che ha comportato un’altezza della discarica presenta di circa 27 metri in più di quanto consentito (equivalente ad un palazzo di dieci piani) è stata posta in essere con il complice silenzio e con le omissioni delle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare su una attività pericolosa che comporta rischio per i cittadini che vivono nel territorio, atteggiamento peraltro continuato e reiterato anche in detta conferenza di servizi.

A puntuale smentita delle pregresse compiacenti professionalità vantate ed oggi smentite dai fatti, unitamente agli arresti dei vertici della società predetta ed a loro coinvolgimento in fatti criminali, tali gravissimi fatti hanno squarciato anche quest’ultimo velo di verità e dimostrano quanto fondate erano le preoccupazioni ed il pericolo reiteratamente rappresentato dalla Amministrazione Comunale di Furnari e come sia urgente ed ineludibile un commissariamento della società ed il sequestro e la bonifica del sito per prevenire e tutelare la salute dei cittadini residenti.

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