Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

NEBRODI: DANNI PROVOCATI DAI GHIRI ALLE COLTIVAZIONI DI NOCCIOLO, INDIVIDUATE LE POSSIBILI SOLUZIONI

L’ente Parco interviene sulla problematica sui danni provocati dai ghiri nelle coltivazioni di nocciolo mettendo a disposizione uno studio che individua le possibili soluzioni. Antoci: “faremo squadra con i Comuni dei Nebrodi maggiormente colpiti”
20 ottobre 2014 - Sulle problematiche che in questi giorni stanno fortemente emergendo e che riguardano le problematiche relative ai danni provocati dal Ghiro alle coltivazioni arboree di nocciolo all’interno del Parco e di alcuni territori limitrofi, l’Ente ha messo a disposizione del territorio e in particolare dei Comuni maggiormente colpiti uno studio in cui vengono individuati delle azioni per contrastare questo fenomeno.

Lo studio realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco e la Fedeparchi, che rappresenta tutte le aree protette d’Italia, individua infatti una serie di misure con un approccio integrato tra metodi ecologici, creazione di fasce di interruzione ambientali e metodi di controllo diretto grazie alle quali può essere affrontato e ridimensionato notevolmente la problematica.

“In questi giorni stiamo lavorando insieme ai Comuni che sono stati maggiormente colpiti e dove la problematica si ripercuote soprattutto sugli operatori economici e nelle aziende agricole per fare squadra e risolvere il problema facendolo rientrare nei parametri ambientali previsti”, lo ha dichiarato Giuseppe Antoci, Presidente del Parco, che in questi giorni sta particolarmente attenzionando con i Sindaci la criticità.

Ma andando nel particolare sullo studio e sui metodi da utilizzare la prima tipologia di metodi consiste nell’incrementare la popolazione di uno dei nemici principali del Ghiro che è l’Allocco, mediante apposizioni di strutture di nidificazione di quest’ultimo, e nel creare ove possibile delle fasce di interruzione “ambientale” tra i noccioleti e le aree boscate.
Il secondo metodo è quello che prevede la cattura dei ghiri mediante apposizione nei noccioleti di trappole. Per questo metodo potranno essere coinvolti gli stessi agricoltori che previamente verranno formati con apposito corso.

Il progetto, inoltre, prevede una fase di verifica dei risultati, mediante censimenti ex-ante ed ex-post rispetto agli interventi realizzati.
Il progetto, che si svilupperà in tre anni, contiene un prospetto economico finanziario di realizzazione e vede il coinvolgimento anche delle Ripartizioni Faunistico-Venatorie e dell’ISPRA.

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