1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MIGRANTI: 500MILA DISPERATI SONO IN ARRIVO MA L'UE SE NE LAVA LE MANI

16/04/2015 - Sono 400 le vittime del naufragio avvenuto 24 ore dopo la partenza dalla Libia di un barcone stracarico di migranti e profughi, tra le vittime del naufragio ci sono molti bambini. Le testimonianze raccolte da Save the Children tra i 150 superstiti sbarcati a Reggio Calabria dalla nave Orione rivelano questo trite scenario. Centinaia di migranti sono invece stati recuperati da altre imbarcazioni. Secondo le stime di Save the Children, tra l'11 e il 13 aprile sono sbarcati più di 5.100 migranti in 18 sbarchi in Sicilia, Calabria e Puglia.

E la Prefettura di Messina comunica che nella mattinata di ieri, 15 aprile, dalla motonave “MAERSK PROSPER” ferma in rada, è stato effettuato il trasbordo a mezzo rimorchiatore di N. 237 profughi extracomunitari fatti sbarcare sul molo Marconi. Si tratta di 173 uomini, 56 donne e 9 neonati per i quali La Prefettura ha coordinato le relative attività di screening sanitario e di prima accoglienza assicurate dal personale sanitario (U.S.M.A.F., C.R.I., ASP Messina) e dalle forze di polizia territoriale. Un gruppo di migranti, dopo le operazioni di rito, è stato avviato, su disposizione del Ministero dell'Interno, verso strutture temporanee di accoglienza ubicate in Emilia Romagna e Liguria. I restanti sono stati ospitati nel centro temporaneo di C.da Conca d’Oro.

Nell’ambito dei lavori del XIII Congresso Onu per la prevenzione del crimine e la giustizia penale, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, nel workshop sul traffico di migranti, ha ricordato che “l’Italia è da anni impegnata a fronteggiare eventi tragici che si ripetono giorno dopo giorno nel Mediterraneo e lungo le coste meridionali dell’Italia e dell’Europa, ove giungono quotidianamente centinaia di uomini, donne e bambini, anche non accompagnati, che rischiano la propria vita affidandosi a criminali senza scrupoli."

"Nel solo 2014, sono sbarcate in Italia 170.000 migranti in cerca di una esistenza più dignitosa. Mettiamo generosamente a disposizione uomini, risorse e mezzi – ha proseguito il Guardasigilli Orlando - per salvare le vite dei migranti e salvaguardare i loro diritti umani e la loro dignità, anche con il supporto indispensabile delle organizzazioni non governative e del volontariato. Al tempo stesso siamo strenuamente impegnati a combattere e disarticolare le reti criminali che gestiscono le partenze verso le nostre coste. Con l’operazione italiana Mare Nostrum, abbiamo salvato la vita di oltre 100.000 migranti tra l’ottobre 2013 e il dicembre 2014. L’operazione europea Triton ora in corso ha salvato circa 6.000 persone. D’altro canto, i nostri investigatori ed i nostri giudici si adoperano, sulla base degli strumenti giuridici convenzionali esistenti, per perseguire crimini tanto odiosi che sfruttano crudelmente l’aspirazione di persone vulnerabili a godere della libertà e di una vita dignitosa”.

“Abbiamo dunque un fondamentale interesse strategico a contribuire al rafforzamento della giurisdizione penale nei Paesi di origine e transito dei flussi migratori irregolari ed alla realizzazione di una cooperazione giudiziaria più efficace”, ha sottolineato il ministro. “Le nostre forze di Polizia e l’Autorità Giudiziaria hanno raggiunto un elevatissimo livello di efficienza, specializzazione e di competenza, ma questi traffici non possono sconfiggersi senza il comune senso di responsabilità politica, comune e condivisa, tra tutti gli Stati Membri”.

Per questo Orlando ha ribadito che “in questo settore, più che mai, avvertiamo dunque la necessità che la cooperazione internazionale con i nostri partner sia efficace, completa e tempestiva. Siamo perciò impegnati a promuovere la ratifica universale del Protocollo aggiuntivo contro il Traffico di Migranti della Convenzione contro la Criminalità Organizzata Transnazionale, il cui livello di ratifica è tuttora insoddisfacente, e ne sosteniamo i processi di implementazione negli ordinamenti dei Paesi più colpiti dal traffico di migranti. Incoraggiamo quindi tutti i Paesi a dare concreta attuazione alla Risoluzione sul traffico di migranti, che per la prima volta è stata adottata l’anno scorso dalla Commissione Crimine, proprio su iniziativa italiana, del Messico e dell’Australia”.

“Le vicende degli ultimi anni – ha proseguito il Guardasigilli - mostrano che la gestione sostenibile del fenomeno migratorio è un grande tema che coinvolge le politiche per lo sviluppo socio-economico e la tutela dei diritti dell’uomo ed interpella la politica estera, l’ordine pubblico e la sicurezza ma anche e sempre più il sistema giudiziario. Il Governo italiano ha condiviso in sede europea il lancio di un dialogo strutturato con i Paesi di origine e transito, volto a favorire anche le condizioni per la realizzazione di iniziative e progetti concreti. In questo quadro, nel corso della Presidenza italiana dell’UE, abbiamo avviato il ‘Processo di Khartoum’ in occasione di una conferenza ministeriale svoltasi a Roma nel novembre 2014, che vede il coinvolgimento dell’Unione Europea e dell’Unione Africana, dei Paesi del Corno d’Africa, della Tunisia e dell’Egitto”.

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