Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

STUDENTE SEDICENNE SI SUICIDA: "E' L'ENNESIMA VITTIMA DI UNA SOCIETÀ OMOFOBA"

26/09/2015 - Nella giornata di ieri un ragazzo di 16 anni della provincia di Siracusa si è tolto la vita. Pare che questo gesto nasca dal fatto che lo studente sentiva di vivere in uno stato di emarginazione per via del suo orientamento sessuale e della sua condizione economica. Dichiara Alberto Irone, Portavoce nazionale della Rete degli studenti Medi: "La morte di Aleandro si aggiunge alla folta lista delle vittime di una società dove l'omofobia è ancora un cancro diffuso. Il fatto che un ragazzo non riesca a sentirsi accettato a causa del suo orientamento sessuale e che arrivi a suicidarsi per questo è grave e inaccettabile. Chiunque avesse contribuito ad alimentare il disagio interiore di questo ragazzo, va individuato e punito; ma le cause principali vanno individuate in una società chiusa dove il rispetto e l'inclusione degli altri altri non sono ancora un valore universale per tutti e un patrimonio culturale difeso e diffuso dalle Istituzioni con azioni concrete, strutturali ed efficaci."

Anche lo stress dato dalla condizione economica della sua famiglia pare aver contribuito a questo gesto di disperazione. "Non è accettabile
- continua Irone - che un ragazzo debba subire una simile pressione rispetto alla sua condizione economica, tale da portarlo ad uccidersi: la marginalizzazione sociale è una piaga che il nostro Stato non sta combattendo efficacemente."

Conclude Irone: "Aleandro è innanzitutto vittima di un sistema che non comprende la gravità dell'omofobia. Le istituzioni, il Governo e il MIUR devono sapere che Aleandro è morto perché ancora oggi nelle scuole, negli ambienti familiari, nei luoghi d'incontro dei giovani si viene discriminati per l'orientamento sessuale, si viene privati della libertà di essere sé stessi, di autodeterminarsi. L'inserimento nella "Buona Scuola" dell'educazione alla parità tra i sessi e a tutte le discriminazioni come scelta facoltativa per la scuola non è neanche lontanamente una risposta sufficiente: serve una strategia nazionale seria, obbligatoria per tutte le scuole, in cui si prevedano programmi rivolti a studenti e insegnanti, di formazione, di conoscenza dell'altro, di insegnamento al rispetto dell'altro a prescindere dal sesso, dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Il Governo deve agire subito e con forza per evitare che fatti simili non accadano mai più."

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