Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SANT’ANGELO DI BROLO, LA CRITICA POLITICA NON PUÒ SCADERE NEGLI INSULTI E NELLE INGIURIE

Chi ricopre ruoli istituzionali deve restare sempre nelle regole
Sant’Angelo di Brolo, 7 novembre 2015 - La vicenda consumatasi il 4 novembre nel Consiglio comunale, è stata l’occasione per confermare, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che a Sant’Angelo ci sono soggetti che non si rassegnano alla loro fine politica, sancita con le elezioni del 2006 e che oggi, per quelle persone, bocciate senza appello dal corpo elettorale, si stanno consumando gli ultimi scampoli di presenza all’interno delle istituzioni municipali. Il tentativo di trasformare il Civico consesso, da luogo di libero e democratico confronto, nel quale si elaborano proposte per il nostro paese, in un sito di indecenza politica, dura ormai da oltre un anno e mezzo. E sempre con gli stessi protagonisti. Tanto fango è stato vo
mitato su chi ha la sola colpa di non essersi piegato alle volontà dei soliti noti, di coloro che sono riusciti troppe volte a destabilizzare il quadro politico del momento, con operazioni di trasformismo, con il tradimento e con reiterati ribaltoni, che hanno umiliato la democrazia e la volontà popolare. Questa volta hanno fatto male i conti.

Conoscendo la storia politica torbida, nel 2011 è stato raggiunto un accordo elettorale e programmatico solo a condizione che fosse suggellato da un vincolo scritto con gli elettori, il cosiddetto “Patto di lealtà”, firmato nel corso di una pubblica assemblea da tutti i candidati, con il quale è stato assunto l’impegno che mai sarebbe stata tradita la volontà popolare e che, qualora all’interno fossero emersi dissensi, ognuno si sarebbe adeguato alla volontà maggioritaria del Gruppo. In caso contrario avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni dalla carica di Consigliere comunale. Per i soliti traditori, che dal giorno dopo le elezioni gli elettori non contano più nulla, ovviamente anche quell’assunzione di impegno è stata trasformata in carta straccia.

Oltre ad esprimere convinta solidarietà al Presidente del Consiglio, Nino Bonina, dal giorno della sua elezione insultato, ingiuriato e diffamato, i sottoscritti continueranno a lavorare fino alla scadenza naturale del mandato, facendo sempre, com’è avvenuto fino ad oggi, l’interesse esclusivo del paese. Fanno presente, inoltre, che la propria azione politica e amministrativa, sarà incentrata ai principi di lealtà, di correttezza, di rispetto per gli avversari, che non può scadere mai nel disprezzo delle persone, mantenendo sempre un livello consono al ruolo istituzionale ricoperto. Da parte della Maggioranza, niente insulti, niente invettive, solo normale dialettica democratica. Il Consiglio comunale e le altre Istituzioni civiche, hanno il diritto di pretendere rispetto, ma hanno anche il dovere di saper dare l’esempio. Chi fa il contrario calpesta le Istituzioni e, di riflesso, i cittadini, perché è a loro che bisogna rispondere.

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