Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

TEATRO DI MESSINA: FIORELLO CHI? MA DI CHE SI PARLA?

Comunicato del Teatro Vittorio Emanuele Messina. Il Presidente Maurizio Puglisi, il Sovrintendente Antonino Saija: “Tentativo misero e squallido, e non onesto, per il semplice motivo che i dati derivano da strumenti finanziari passati al vaglio dei revisori e della Regione. Tanto meschino appare il tentativo in quanto si cerca di montarlo con riferimento all’assurda questione di uno spettacolo di Fiorello mai approvato, mai programmato, mai pubblicizzato, mai sottoposto all’approvazione di alcun organo. Ma di che si parla?”

Messina, 30/01/2016 - Gli organi del Teatro sono impegnati ad assolvere alla funzione loro affidata che è quella di far vivere e sviluppare l’attività del Teatro offrendo ai cittadini l’indispensabile servizio cui istituzionalmente il Teatro è preposto. Il successo della stagione, degli spettacoli, di tutte le altre iniziative culturali, la considerevole crescita degli abbonati ed il Teatro sempre pieno di pubblico, sono il tangibile ed indiscusso segno dell’apprezzamento dei cittadini e del consenso che l’attività del Vittorio Emanuele registra. Questo conta. E conta che questi importanti traguardi ed il consistente sviluppo del Teatro siano stati conseguiti mantenendo l’Ente in attivo, unico Teatro pubblico in Sicilia e tra i pochi in Italia, come sempre abbiamo dichiarato e come risulta inequivocabilmente dai dati di chiusura degli esercizi finanziari. L’indiscutibile successo dell’attività del Teatro, che come si diceva trova ampio consenso e apprezzamento tra i cittadini, disturba uno sparuto manipolo di detrattori di professione i quali continuano, disperatamente, ed anche inutilmente, a tentare di inquinare, intorbidare, pregiudicare l’azione del Teatro con squallidi tentativi mai andati a segno, nel tentativo, tuttavia, di ingenerare dubbi e sospetti.

Ultimo in ordine di tempo è l’infantile e misero tentativo di screditare l’oggettività dei dati finanziari ed economici resi pubblici dal Teatro, cercando di ingenerare il dubbio sulla loro attendibilità.
Tentativo, come si diceva, misero e squallido, e non onesto, per il semplice motivo che i dati derivano da strumenti finanziari passati al vaglio dei revisori e della Regione, che esercita sull’Ente le funzioni di controllo e vigilanza. Atti che chiunque può verificare. Sia esso un assessore, un consigliere o un comune cittadino non deve fare altro che andare sul sito del Teatro, dove gli stessi sono, in assoluta trasparenza, integralmente pubblicati, e compiere tutte le verifiche ed analisi che crede.
Tanto meschino appare il tentativo in quanto si cerca di montarlo con riferimento all’assurda questione di uno spettacolo di Fiorello mai approvato, mai programmato, mai pubblicizzato, mai sottoposto all’approvazione di alcun organo, mai contenuto in nessun atto ufficiale dell’Ente etc. Risulta a qualcuno che lo spettacolo sia stato annunciato? Che sia stato pubblicizzato? Che sia stato offerto? Ma di che si parla?

Si fa riferimento ad una ipotesi interna, ad un atto informale meramente interno senza data e protocollo, uno dei tanti che nella normale attività di un Ente che programma spettacoli esistono, e che abortiscono prima di nascere. Di ipotesi di lavoro di questa natura se ne potrebbero fornire tanti. Quel documento lo ribadiamo, non faceva parte degli allegati presentati al Cda quel 30 novembre, atto che il CDA non ha mai visto, discusso, valutato, come risulta dal verbale e dalla registrazione integrale della seduta. Atto, pertanto, che non faceva, né poteva far parte della deliberazione assunta.

Assurdo ed infantile, altresì, è il banale tentativo di insinuare il dubbio che l’ipotesi sia stata avanzata per coprire i problemi di bilancio. Definire ridicola l’affermazione è usare un eufemismo e per due ordini di motivi. Come dimostrano i dati il bilancio dell’Ente non aveva bisogno di essere coperto o equilibrato poiché lo era e lo è. Secondo: ma come si faceva a coprire con gli scarsi margini di uno o più spettacoli eventuali buchi di bilancio tenuto conto che spettacoli del genere possono avere considerevoli entrate, ma implicano, correlativamente, considerevoli spese? Se tali ipotesi vengono avanzate non è mai ai fini finanziari ma per offrire, ove sia possibile, ai cittadini spettacoli importanti.

Si conclude facendo presente che il rapporto con le istituzioni territoriali, a cominciare dal rapporto con il Comune, per il Teatro è importante. Abbiamo sempre auspicato che si intensifichi e dichiariamo la più completa disponibilità del Teatro e dei suoi organi ad affrontare insieme i temi dello sviluppo e della qualificazione della cultura a Messina.

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