Deposito scorie nucleari a Trapani e Calatafimi Segesta: l’ARS dice NO, rispettata la volontà popolare

Deposito scorie nucleari: l’ARS dice NO. Ciminnisi: «Rispettata la volontà popolare. Incredibile il silenzio del Governo Regionale». A pprovata la mozione presentata dal M5S e illustrata in aula dalla deputata Cristina Ciminnisi, contro l’ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari in una delle due aree individuate nei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta. Il Governo non s’è pronunciato e non è intervenuto in aula.  Trapani, 14 maggio 2024 – L’ARS ha approvato questo pomeriggio la mozione, presentata dal M5S e illustrata in aula dalla deputata trapanese Cristina Ciminnisi, prima firmataria, contro l’ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari in una delle due aree individuate nei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta. Il Governo non s’è pronunciato e non è intervenuto in aula. Contro la mozione ha votato il deputato di FdI Giuseppe Bica. «Il voto rende giustizia e dignità ai nostri territori e a tutta l’Isola – afferma Ciminnisi –. Il NO

CEFALU': ARRESTI ECCELLENTI PER I 'PADRONI' DELLE SPIAGGE E LORO COMPLICI

Un sistema di corruzione legato alla gestione degli stabilimenti balneari sulla costa palermitana è stato scoperto dagli uomini del commissariato di Cefalù, in provincia di Palermo, dopo un'indagine che ha visto coinvolti funzionari pubblici del Demanio e della Regione e liberi professionisti

Cefalù (Pa), 03/05/2016 - Stamattina gli agenti del Commissariato di Cefalù, al comando di Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso dalla mafia, hanno eseguito du ordini cautelari agli arresti domiciliari. Le persone arrestate sono Antonino Di Franco, dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente ed ex responsabile del demanio marittimo di Palermo e provincia, e l'imprenditore cefaludese Giovanni Cimino, operante nel settore turistico.

Inoltrre è stato disposto il divieto di dimora a Cefalù e nell'intera provincia di Palermo, per Salvatore Labruzzo, funzionario dello stesso assessorato regionale Territorio e ambiente, dove curava le pratiche riguardanti lidi e stabilimenti balneari della costa tirrenica siciliana. Ed ancora, il divieto di dimora riguarda il presidente dell’Associazione operatori balneari di Cefalù, Bartolomeo Vitale.

L'ordinanza di custodia cautelare rientra nell'ambito dell'operazione "Spiagge libere" e vede coinvolti il dirigente dell'Assessorato regionale Territorio e Ambiente, già responsabile del settore Demanio marittimo di Palermo e provincia, architetto Di Franco e il noto imprenditore del settore turistico alberghiero Cimino. Nella stessa ordinanza anche un divieto di dimora nella provincia di Palermo per un funzionario istruttore dello stesso Assessorato.

Per tutti l'accusa è di corruzione propria aggravata: avrebbero consolidato un sistema di corruzione per il controllo e la gestione imprenditoriale di uno dei tratti più belli e suggestivi della costa siciliana in favore del noto imprenditore in cambio di favori, benefit e posti di lavoro stagionali nelle strutture gestite dall'uomo.

L'indagine, condotta dalla Polizia di Stato,  è partita dalla denuncia di un operatore balneare esasperato dal comportamento equivoco dei funzionari in questione che agevolavano l'imprenditore considerato il "padrone", in rinnovi e concessioni per le sue attività. In effetti dall'indagine è risultato che l'80 per cento delle strutture balneari operanti sulle spiagge di Cefalù fossero di proprietà dell'uomo e gestite per suo conto da familiari e prestanome.


http://www.poliziadistato.it/

Commenti

  1. In Puglia la situazione è ben peggiore,qui si recintano le spiagge con muri di cemento,ma nessuno muove un dito e tutti fanno finta di niente:https://www.facebook.com/media/set/?set=a.939560056152189.1073741866.338219719619562&type=3

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