Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

VILLAROSA M5S: POSTE ITALIANE GARANTISCA L’UNIVERSALITÀ DEL RECAPITO POSTA

Roma 3 giugno 2016 - E’ stata presentata nei giorni scorsi alla camera dei deputati un’interrogazione parlamentare a prima firma Villarosa avente come oggetto la proposta, presentata da Poste Italiane, che prevede la consegna della posta a giorni alterni in 5.296 Comuni del territorio nazionale.
Tale progetto originario ha poi, in seguito, subìto una strana “modifica” con un accordo tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali di categoria che prevede la consegna a giorni alterni anche nei Comuni con più di 30.000 abitanti, determinando notevoli disagi al servizio, ai lavoratori ed anche all’utenza dei Comuni travolti da tale accordo estensivo della proposta originaria.

Ben 41 Comuni Piemontesi hanno già fatto ricorso, al TAR Lazio, contro il piano di Poste Italiane, ed i giudici amministrativi romani hanno deciso di sospendere il giudizio e trasmettere gli atti all’organismo europeo, in quanto hanno ravvisato un contrasto tra la legge nazionale e le direttive europee che puntano ad un servizio universale e alla consegna della posta garantita almeno cinque giorni la settimana.

Sarà la Corte Europea quindi a doversi esprimere per prima sulla questione, e nel frattempo Poste Italiane potrà comunque implementare il piano di riduzione della consegna della posta e, fattore di certo non secondario, un eventuale giudizio favorevole della Corte Europea sarà applicato solo nei Comuni che hanno presentato il ricorso, creando, eventualmente, una paradossale situazione di disparità di trattamento tra quei Comuni che hanno presentato ricorso ed il resto del territorio nazionale.

Commenti