Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

VILLAROSA M5S: POSTE ITALIANE GARANTISCA L’UNIVERSALITÀ DEL RECAPITO POSTA

Roma 3 giugno 2016 - E’ stata presentata nei giorni scorsi alla camera dei deputati un’interrogazione parlamentare a prima firma Villarosa avente come oggetto la proposta, presentata da Poste Italiane, che prevede la consegna della posta a giorni alterni in 5.296 Comuni del territorio nazionale.
Tale progetto originario ha poi, in seguito, subìto una strana “modifica” con un accordo tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali di categoria che prevede la consegna a giorni alterni anche nei Comuni con più di 30.000 abitanti, determinando notevoli disagi al servizio, ai lavoratori ed anche all’utenza dei Comuni travolti da tale accordo estensivo della proposta originaria.

Ben 41 Comuni Piemontesi hanno già fatto ricorso, al TAR Lazio, contro il piano di Poste Italiane, ed i giudici amministrativi romani hanno deciso di sospendere il giudizio e trasmettere gli atti all’organismo europeo, in quanto hanno ravvisato un contrasto tra la legge nazionale e le direttive europee che puntano ad un servizio universale e alla consegna della posta garantita almeno cinque giorni la settimana.

Sarà la Corte Europea quindi a doversi esprimere per prima sulla questione, e nel frattempo Poste Italiane potrà comunque implementare il piano di riduzione della consegna della posta e, fattore di certo non secondario, un eventuale giudizio favorevole della Corte Europea sarà applicato solo nei Comuni che hanno presentato il ricorso, creando, eventualmente, una paradossale situazione di disparità di trattamento tra quei Comuni che hanno presentato ricorso ed il resto del territorio nazionale.

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