Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

VILLAROSA M5S: POSTE ITALIANE GARANTISCA L’UNIVERSALITÀ DEL RECAPITO POSTA

Roma 3 giugno 2016 - E’ stata presentata nei giorni scorsi alla camera dei deputati un’interrogazione parlamentare a prima firma Villarosa avente come oggetto la proposta, presentata da Poste Italiane, che prevede la consegna della posta a giorni alterni in 5.296 Comuni del territorio nazionale.
Tale progetto originario ha poi, in seguito, subìto una strana “modifica” con un accordo tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali di categoria che prevede la consegna a giorni alterni anche nei Comuni con più di 30.000 abitanti, determinando notevoli disagi al servizio, ai lavoratori ed anche all’utenza dei Comuni travolti da tale accordo estensivo della proposta originaria.

Ben 41 Comuni Piemontesi hanno già fatto ricorso, al TAR Lazio, contro il piano di Poste Italiane, ed i giudici amministrativi romani hanno deciso di sospendere il giudizio e trasmettere gli atti all’organismo europeo, in quanto hanno ravvisato un contrasto tra la legge nazionale e le direttive europee che puntano ad un servizio universale e alla consegna della posta garantita almeno cinque giorni la settimana.

Sarà la Corte Europea quindi a doversi esprimere per prima sulla questione, e nel frattempo Poste Italiane potrà comunque implementare il piano di riduzione della consegna della posta e, fattore di certo non secondario, un eventuale giudizio favorevole della Corte Europea sarà applicato solo nei Comuni che hanno presentato il ricorso, creando, eventualmente, una paradossale situazione di disparità di trattamento tra quei Comuni che hanno presentato ricorso ed il resto del territorio nazionale.

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