Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

MATTARELLA A PALERMO PER LA CERIMONIA DI ISCRIZIONE PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITÀ

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto a Palazzo Reale alla cerimonia di scoprimento della targa di iscrizione nella World Heritage List dell'Unesco del sito seriale "Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale", che è diventato il cinquantunesimo sito Unesco italiano.

Palermo, 28 ottobre 2016 - Dopo lo scoprimento della targa del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, il Presidente Mattarella ha assistito alla cerimonia che ha visto gli interventi del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, del Presidente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, Giovanni Puglisi, dell'Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e del Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.

Il discorso del presidente Crocetta, pronunciato questa mattina nel corso dell'incontro con il presidente della Repubblica, Mattarella.

Signor Presidente,

La ringrazio per l'attenzione che rivolge alla nostra terra.
Una terra per quale, Ella, si è sempre battuto per portare i valori di libertà, di convivenza democratica, di trasparenza e lotta all'illegalità, di valorizzazione dell'immensa bellezza, della sua natura e del suo patrimonio culturale.
Il riconoscimento da parte dell'Unesco dell'itinerario Arabo – Normanno, non è solo un attestato della Comunità Internazionale al valore artistico e monumentale delle città siciliane e dei nostri beni culturali, rappresenta il riconoscimento di una grande storia e della civiltà umana che ha coinvolto la nostra terra.
La nostra Isola, per millenni, è stata il crocevia naturale di incontri tra i popoli, tra culture e religioni differenti, dando vita in Sicilia ad un modello di confronto, di coesione, di convivenza solidale e pacifica tra i popoli, che ha abbattuto pregiudizi e intolleranze.

La magnificenza dei nostri beni culturali, l'intrecciarsi di linguaggi e culture diverse, all'interno delle testimonianze artistiche presenti in tutta l'isola, mostrano con chiarezza l'amore profondo di popoli che erano arrivati da dominatori e che invece, infine, sono divenuti abitanti pacifici dell'Isola. Greci, arabi, normanni hanno vissuto da siciliani.
L'immensa letteratura presente nei nostri archivi, è testimonianza viva e pungente di tale innamoramento.
Come non rimanere stupiti dalla traduzione dei poeti arabi siciliani realizzata dall'Amari, laddove un poeta arabo siciliano, in esilio dalla nostra terra scrive: “Come potrò io vivere lontano dalla mia patria”.
Quegli arabi, quei musulmani, si consideravano siciliani.
Il lavoro che dobbiamo fare oggi, tutti quanti, in Europa non solo in Sicilia, è quello di far sentire siciliani, italiani, europei, minoranze che hanno scelto di vivere nel nostro continente, e noi abbiamo scelto di accogliere.

Signor Presidente, ci impegniamo di fronte a Lei, che rappresenta l'unità della Nazione, per sviluppare in Sicilia quella cultura di dialogo e confronto, che è coerente coi nostri valori europei e cristiani.
Episodi come quello accaduto l'altro giorno in un paesino d'Italia, laddove è stata rifiutata l'accoglienza a 11 donne e 8 bambini, noi confidiamo che non accadano mai in Sicilia, con l'impegno di tutti, quello dei cittadini che sono chiamati a fare propria la cultura del confronto, e quella delle istituzioni che dovono lavorare per l'ossequio della nostra Costituzione democratica e per il rispetto e l'attuazione della Carta dei diritti fondamentali dell'uomo
Il nostro dialetto, signor Presidente, come lei ben sa, sconosce la parola straniero, termine che noi mutuiamo dalla lingua italiana.
Noi consideriamo chiunque viva in Sicilia o che occasionalmente si trovi nella nostra Isola, non uno straniero, ma un cittadino, che in quanto tale, ha diritti e doveri.
Con questo spirito noi crediamo che possano essere abbattute violenza ed ostilità, che hanno alla base, diffidenze reciproche e integralismi contrapposti.
Grazie signor Presidente, per avere con la Sua presenza, valorizzato il grande riconoscimento che l'Unesco ha espresso nei confronti della città di Palermo e della Sicilia.

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