Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

PRECARI, LACCOTO: “L’AVVIO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI UN ATTO DOVUTO”

Per i precari in servizio nei Comini in dissesto è consentita la proroga ma  non è possibile avviare le procedure per la stabilizzazione. 5268 Lavoratori Socialmente Utili possono proseguire l’attività fino al 2019. In alternativa possono anche scegliere di abbandonare il bacino di appartenenza in cambio di una indennità pari a 5 anni dell’assegno di utilizzazione come Asu

Palermo, 30/12/2016 - “E’ un risultato concreto: abbiamo messo un punto ad un problema annoso che abbiamo ereditato. Non Palermo, 30 dicembre 2016 – parliamo di semplice proroga, non sono promesse, ma risposte serie, fondamenta solide su cui costruire la stabilizzazione”. Così, Giuseppe Laccoto, Presidente della Commissione Attività Produttive all’Ars, commenta il voto dell’Assemblea con cui si consentono le proroghe dei contratti e si avviano le stabilizzazioni dei precari siciliani.
“Credo che abbiamo dato riscontro alle legittime istanze di migliaia di contrattisti prigionieri da 25 anni nella morsa del precariato. Così, ad esempio – afferma Laccoto - i 5268 Lavoratori Socialmente Utili possono proseguire l’attività fino al 2019, ma, in alternativa, coloro per i quali sono necessari non meno di 10 anni per raggiungere i requisiti di pensionabilità,  possono anche scegliere di abbandonare il bacino di appartenenza in cambio della corresponsione di una indennità pari a 5 anni dell’assegno di utilizzazione come Asu”. “Risposte ci sono anche per i precari in servizio nei Comini in dissesto, per i quali è consentita la proroga ma  non è possibile avviare le procedure per la stabilizzazione. Per loro la scelta è entrare a far parte di una agenzia regionale o attendere, nel Comune di appartenenza, la fine del periodo di dissesto fissato in tre anni”.

Laccoto precisa poi che la Regione “garantisce la copertura del fabbisogno degli enti per la spesa dei contratti prorogati”.In particolare, “la spesa dei lavoratori in servizio presso le ex province è a carico della Regione, mentre per coloro che sono in servizio nelle aziende sanitarie il costo è carico degli utilizzatori. Per quelli in servizio negli altri enti, il costo sarà ripartito da Regione ed ente utilizzatore sulla base del livello di contribuzione del 2015”. Si è voluto poi aiutare i Comuni che spesso sono andati in sofferenza, costretti ad anticipare i fondi per il pagamento degli stipendi dei precari. “Per il 2017 – prosegue Laccoto – la Regione anticiperà agli enti locali il 60% dovuto come contribuzione in rate trimestrali da chiudere entro l’anno”.

“Adesso bisogna ottenere dal governo nazionale una deroga ai patti di stabilità e ai limiti dati al personale per procedere con la stabilizzazione dei precari nei Comuni dove prestano servizio.  L’approvazione di questa norma rappresenta un atto dovuto – conclude l’on. Laccoto – che chiude la lunga attesa di migliaia di lavoratori. Per la prima volta dopo 30 anni si avvia un percorso per la stabilizzazione dei precari e tutto ciò è frutto di una precisa volontà che vuol porre fine ad un capitolo buio della storia politica e lavorativa siciliana”.  

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