Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CONFEDILIZIA MESSINA, QUARTIERE AVIGNONE: NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE MESSINESE

Da luogo destinato ai più poveri, visitato anche da Annibale di Francia e sopravvissuto al terremoto del 1908 e alle grandi guerre, il quartiere Avignone è diventato nel tempo un quartiere di pregio.

Messina, 31 gennaio 2018 – Alcune demolizioni realizzate verso la fine degli anni ’80, subito bloccate da sequestri e dai vincoli della Sovrintendenza, hanno dato inizio a una serie di contenziosi e di vicende che si trascinano fino ai giorni nostri e in cui il Comune di Messina ha dato prova di lampante inerzia (mancate autorizzazioni, mancate costituzioni in giudizio e mancati appelli). Nel 2017, da ultimo, Sovrintendenza e Comune dimenticano di comunicare l’esistenza di nuovi vincoli (il Vincolo Paesaggistico del marzo 2017) all’impresa che nel frattempo ha ripreso i lavori: ciò porta alle demolizioni dello scorso 8 gennaio e ai nuovi battibecchi della politica sul caso del Quartiere Avignone.

Tra sentenze favorevoli alla demolizione e nuovi vincoli paesaggistici, per tutta una serie di ragioni (legate alla burocrazia, alla lentezza della giustizia, a scelte delle amministrazioni messinesi) sul quartiere grava una strana paralisi che non riesce a sbloccarsi. Adesso si affaccia su Largo Avignone un ambizioso progetto, quello di costruire un “grattacielo” (in realtà un edificio di una decina/ventina di piani) che, secondo l’assessore regionale Sgarbi, non si porrebbe in contrasto con le palazzine e le facciate storiche del quartiere che ancora si tengono in piedi.

Resta da capire se sarà paesaggisticamente ed economicamente fattibile un palazzo di dieci piuttosto che di venti piani, come proposto dall’assessore Sgarbi.
Confedilizia Messina non può far altro che constatare, con l’eccezione di poche individualità virtuose, l’esistenza di una perdurante incuria a tutti i livelli dell’amministrazione nei confronti sia dei proprietari delle case del suddetto quartiere, sia di chi ha deciso di investire nell’edificazione di una zona della città che merita di esibire qualcosa in più di un gruppo di case sventrate dalle maldestre demolizioni del passato.

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