Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

CONFEDILIZIA MESSINA, QUARTIERE AVIGNONE: NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE MESSINESE

Da luogo destinato ai più poveri, visitato anche da Annibale di Francia e sopravvissuto al terremoto del 1908 e alle grandi guerre, il quartiere Avignone è diventato nel tempo un quartiere di pregio.

Messina, 31 gennaio 2018 – Alcune demolizioni realizzate verso la fine degli anni ’80, subito bloccate da sequestri e dai vincoli della Sovrintendenza, hanno dato inizio a una serie di contenziosi e di vicende che si trascinano fino ai giorni nostri e in cui il Comune di Messina ha dato prova di lampante inerzia (mancate autorizzazioni, mancate costituzioni in giudizio e mancati appelli). Nel 2017, da ultimo, Sovrintendenza e Comune dimenticano di comunicare l’esistenza di nuovi vincoli (il Vincolo Paesaggistico del marzo 2017) all’impresa che nel frattempo ha ripreso i lavori: ciò porta alle demolizioni dello scorso 8 gennaio e ai nuovi battibecchi della politica sul caso del Quartiere Avignone.

Tra sentenze favorevoli alla demolizione e nuovi vincoli paesaggistici, per tutta una serie di ragioni (legate alla burocrazia, alla lentezza della giustizia, a scelte delle amministrazioni messinesi) sul quartiere grava una strana paralisi che non riesce a sbloccarsi. Adesso si affaccia su Largo Avignone un ambizioso progetto, quello di costruire un “grattacielo” (in realtà un edificio di una decina/ventina di piani) che, secondo l’assessore regionale Sgarbi, non si porrebbe in contrasto con le palazzine e le facciate storiche del quartiere che ancora si tengono in piedi.

Resta da capire se sarà paesaggisticamente ed economicamente fattibile un palazzo di dieci piuttosto che di venti piani, come proposto dall’assessore Sgarbi.
Confedilizia Messina non può far altro che constatare, con l’eccezione di poche individualità virtuose, l’esistenza di una perdurante incuria a tutti i livelli dell’amministrazione nei confronti sia dei proprietari delle case del suddetto quartiere, sia di chi ha deciso di investire nell’edificazione di una zona della città che merita di esibire qualcosa in più di un gruppo di case sventrate dalle maldestre demolizioni del passato.

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