Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CORRUZIONE E ARRESTI PER INCHIESTE ROMA E MESSINA: ALTRI 2 GIUDICI INDAGATI, POTREBBE ESSERE PUNTA DELL’ICEBERG

Corruzione e arresti per inchieste Roma e Messina: M5S: quadro inquietante, potrebbe essere punta dell’iceberg. Il gruppo regionale all’Ars: nuovi aggiornamenti di oggi lasciano supporre che le indagini delle due procure con le importanti ramificazioni a Siracusa potrebbero riservare ulteriori colpi di scena. Plauso a inquirenti e forze dell’ordine. Il deputato Stefano Zito sul ‘Sistema Siracusa’: “Vaghe le risposte di Garozzo in Antimafia”.

Palermo 8 febbraio 2018 - Altri due magistrati sono indagati dalla procura di Messina nell'inchiesta che ha coinvolto l'ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, arrestato martedì scorso con le accuse di corruzione, associazione a delinquere e falso. Gli altri 2 magistrati indagati sono il sostituto procuratore Marco Di Mauro e l'ex pm Maurizio Musco, quest'ultimo già condannato per abuso d'ufficio, con sentenza definitiva. Indagati pure l'avvocato Ornella Ambrogio e il suocero dell'ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, con l'accusa di riciclaggio. Longo è sotto interrogatorio. Secondo i pm di Messina, Longo, avrebbe pilotato una serie di indagini per favorire i clienti di due avvocati siracusani, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, in cambio di denaro e regali. Piero Amara, che è anche legale dell'Eni, è finito in manette e sarà interrogato domani (9 febbraio 2018) a Roma, mentre Calafiore è latitante a Dubai.

“Le notizie di stampa e le risultanze investigative che emergono dall’inchiesta delle procure di Roma e Messina che ancora oggi si arricchiscono di nuovi indagati e le rivelazioni sulle importanti ramificazioni a Siracusa, sono accadimenti che, se dimostrati, farebbero emergere un quadro inquietante di un sistema capace di imbrigliare i nostri territori e lasciano supporre che potremmo essere soltanto alla punta dell’iceberg. Giunga intanto il nostro plauso agli inquirenti e forze dell’ordine”.

A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars in merito all’operazione che svelerebbe un sistema di corruzione in cui sarebbero coinvolti magistrati, avvocati, funzionari pubblici, un colosso economico come l’Eni e notabili a Siracusa. “Un sistema inquietante - spiega la capogruppo Valentina Zafarana - con ramificazioni anche in Sicilia a Siracusa, sul quale abbiamo posto attenzione in Commissione Antimafia all’Ars con il nostro collega Stefano Zito”.

“Sin dalle prime dichiarazioni del sindaco Garozzo - spiega Stefano Zito - specie quella del 12 settembre, quando disse che ‘Qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di aver portato all’interno del Pd soggetti che hanno rapporti con la criminalità organizzata’ il nostro gruppo si è impegnato, convocando in commissione Antimafia sia lui che gli altri attori della vicenda oggi riportati dalle cronache. In quell’occasione Garozzo non parlò né di microspie, né di depistaggi né di altre cose importanti, chiesi pertanto alla commissione di convocare altre persone tra le quali l'avvocato Corrado Giuliano di Legambiente che si era occupato della questione Fiera del Sud e il presidente del CGA. La commissione composta da 15 componenti di tutti i partiti, compreso quello del sindaco PD, nonostante le mie sollecitazioni, decise di non convocare Giuliano né il presidente del CGA. In ogni caso però eravamo arrivati ad una relazione finale che andava votata.

Peccato che non si riusciva mai a farlo perché mancava sempre il numero legale per raggiungere la maggioranza dei componenti. Nel frattempo, sempre a proposito di Fiera del Sud ho anche presentato una richiesta di accesso agli atti ed una interrogazione. Richieste che giacciono ancora senza risposta. La sensazione - conclude Zito - è che ci troviamo ancora alla punta dell’iceberg di quello che potrebbe emergere nelle prossime settimane”.

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