Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

PORTI: MESSINA DEVE AVERE LA PROPRIA AUTORITÀ PORTUALE, CON O SENZA I PORTI D’OLTRE STRETTO

“Dibattito sui porti: Messina deve avere la propria Autorità Portuale, con o senza i porti d’oltre stretto. Giusto combattere per la promozione a porto “core”, ma non si può attendere il 2022, bisogna agire nel prossimo Parlamento”. Documento di CapitaleMessina a firma del Vicepresidente Gianfranco Salmeri.

Messina, 24 Febbraio 2018 - Non possiamo che essere soddisfatti se il tema della difesa della portualità messinese entra nel dibattito pre-elettorale cittadino, come sta avvenendo in questi giorni, grazie alla sollecitazione della Gazzetta del Sud. E la soddisfazione è ancora maggiore nel constatare che il tema dell’autonomia dell’Autorità Portuale, che se fino a non molto tempo fa, quando a combattere contro l’accorpamento con Gioia Tauro si era in pochi, era considerato un argomento marginale, se non materia per tecnici, adesso è entrato di diritto nell'agenda politica cittadina, ma anche regionale, se non nazionale. Tutti d’accordo, ormai anche i più riluttanti, che il matrimonio con Gioia Tauro “non s’ha da fare!”
Ma quali sono gli scenari auspicabili e quali i livelli di intervento?

La nostra posizione é quella dell’autonomia tout court della nostra Autorità Portuale. È giusto, come ribadito da più parti, lavorare in prospettiva per la promozione di Messina a porto “core”, i benefici sarebbero certi; ma non possiamo attendere il nuovo regolamento dei porti europei del 2022: qualcosa va' fatta prima ed il primo livello è quello dell’interlocuzione della città col prossimo Governo nazionale. Messina deve puntare ad essere la 16ma Autorità di Sistema Portuale, con Villa S.G. e Reggio Calabria se è possibile, altrimenti da soli.

D’altro canto, e lo abbiamo detto a più riprese, Messina/Milazzo con i suoi cinque porti, Milazzo, Giammoro, Tremestieri, S. Francesco, Porto storico, è già un sistema portuale a sé stante, che non ha nulla da invidiare a Palermo o a Catania, anzi tutt’altro!
Ed il fatto di non essere porto “core” non può costituire un ostacolo: anche Civitavecchia è porto “comprehensive” come Messina, eppure è sede di Autorità portuale.
Si tratta solo di volerlo fare. Ha ragione da vendere Lucio D’Amico, il Decreto Del Rio non è come le Tavole di Mosè, può essere modificato se c’è una volontà politica; e questa dovrà essere la “missione” dei parlamentari che la città invierà a Roma.

Ma il secondo livello di intervento è in capo alla Regione: Musumeci ha ribadito più volte la volontà di difendere il Sistema Portuale messinese; sarà importante anche una sua decisa e costante attività di “moral suasion” nei riguardi del Governo nazionale per ottenere il risultato che questa città merita, la sopravvivenza ed il rilancio della propria Autorità Portuale.

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