Aeroitalia e Aerolinee Siciliane: salta l'accordo per costi raddoppiati e licenza mancante

Salta l’accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane. Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante  Catania, 24 aprile 2024 – Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante. In data odierna è stato risolto l’accordo preliminare tra Aeroitalia e AerolineeSiciliane. Il Presidente Dott. Giacomo Guasone comunica che il MOU tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane si è concluso negativamente.   “A tutt’oggi, - dichiara il dr.Guasone, - la società Air Connect, oggetto dell’accordo, non è stata risanata e le richieste economiche per l’acquisizione della stessa sono state raddoppiate. L’aumento della richiesta insieme alla mancata riattivazione della licenza di volo e la conseguente perdita della stagione rendono impossibile l’investimento."

SGARBI: “LASCERÒ L’INCARICO DI ASSESSORE IN SICILIA SOLO SE SARÒ MINISTRO”

Sgarbi: “Lascerò l’incarico di assessore in Sicilia solo nel caso in cui fossi chiamato a ricoprire l’incarico di ministro”. Lo storico e critico dell’arte: “Questa prospettiva è già stata indicata già prima delle elezioni regionali in Sicilia nell’accordo di desistenza siglato con Berlusconi e Musumeci”.

ROMA, 16/02/2018 - Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, interviene sull’ipotesi di sue dimissioni dalla carica il prossimo maggio: “Mi rendo conto che è difficile farsi capire su temi che sono facilmente strumentali. Io non ho mai detto che lascerò la Sicilia e l’assessorato. La considerazione è stata fatta, come ipotesi, con grande onestà e senza nulla nascondere, dal Presidente della Regione Musumeci. Come è possibile allora che questa ipotesi sia attribuita a me, ma che non riguardi la mia volontà? A evidenza, le elezioni regionali siciliane non erano un episodio separato e diverso dalle elezioni politiche, con le quali erano invece in stretta connessione.

Le elezioni regionali, dunque, come ponte verso le politiche.
Quando, con il presidente Musumeci e Berlusconi, definimmo l’accordo per la desistenza delle liste di “Rinascimento”, la proposta dell’assessorato venne avanzata da loro, con la inevitabile riserva non come candidato al Parlamento (la funzione di parlamentare è stata da me esercitata in quattro legislature, una nazionale e una europea) ma nel futuro governo nel ruolo di ministro dei beni culturali, per il quale, diversamente da molti e da vari candidati premier, ho le “stelle” o “stellette”.

Ovviamente – aggiunge Sgarbi - l’indicazione del mio nome come ministro, avanzata da Berlusconi, è tutta interna all’area di Forza Italia, legata alla prospettiva di una vittoria senza altre alleanze che quella del solo centro destra unito.
Una prospettiva possibile per Berlusconi e Musumeci, e per me sperabile, ma, ovviamente, come le cose del futuro, non certa.

Devo quindi ribadire che, dopo le elezioni politiche, non per il seggio parlamentare, ma solo nell’ipotesi sopra indicata, non vorrò lasciare ma sarò “costretto” a lasciare la funzione di assessore, al di là della mia espressa volontà, per necessità istituzionale.

Nè, d’altra parte, non riesco a immaginare, oltre ogni vanità, quale assessore, di qualunque regione d’Italia rinuncerebbe a essere ministro della stessa funzione, una volta chiamato al governo”

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