Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Medici in fuga da Ucraina: 10 posti di lavoro presso le strutture ospedaliere della Sicilia

GRUPPO TIGANO: DIECI POSIZIONI APERTE IN SICILIA PER I MEDICI IN FUGA DALL’UCRAINA. A Max, psichiatra di origini ucraine oggi a Siracusa, e a tutti gli specialisti che si trovano nell’Isola, una mano tesa dalla realtà che opera nella sanità privata


15/05/2022 - Pronti a offrire supporto ai rifugiati di guerra attraverso posti di lavoro presso le strutture ospedaliere di Messina, Catania, Siracusa, Trapani e Palermo. Il Gruppo Tigano - attivo da oltre 30 anni in Sicilia nel settore della sanità privata – annuncia di aprire le proprie porte ai medici e operatori sanitari in fuga dall’Ucraina. 

«Ci sono tantissime figure professionali altamente qualificate e con specializzazioni tecniche – sottolinea il presidente Antonio Tigano – che mai come in questo momento hanno necessità di lavorare per continuare a condurre una vita dignitosa, così come succedeva nel loro Paese prima del conflitto con la Russia. In questi giorni a Siracusa si è attivata una grande rete solidale intorno al caso di Max, psichiatra di origini ucraine, in fuga dalla Russia e giunto in Italia con moglie e figlie al seguito, oggi senza casa e senza liquidità (ndr i suoi conti correnti sono stati bloccati) – per poter vivere autonomamente. Il nostro Gruppo ha a disposizione una decina di posizioni aperte, a seguito dell’ampliamento territoriale dei servizi offerti dal Gruppo: a lui e a tutti i professionisti sanitari – in particolare anestesisti, chirurghi, internisti, psichiatri - che si trovano in Sicilia e volessero temporaneamente lavorare nelle nostre strutture, possiamo offrire un’occupazione stabile, sperando possano fare presto rientro nella propria terra per ritornare a una normalità da tutti auspicata».

Poter operare nel settore di competenza è un valore per quelle famiglie costrette ad abbondonare tutto: dall’inizio della guerra quasi 5 milioni di persone hanno perso il lavoro – come affermato dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) - e “se le ostilità dovessero intensificarsi, la perdita di posti di lavoro salirebbe fino a sette milioni”.
«La nostra è una mano tesa verso i professionisti ucraini – conclude Tigano – un piccolo gesto che però, sommato allo slancio solidale dei siciliani, può garantire integrazione attraverso ciò che di più importante abbiamo: la dignità».

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