Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Strage di Capaci: "Falcone, un’icona dello Stato democratico e di diritto in lotta contro la mafia"

MATASSO (SOCIALISTI), GIOVANNI FALCONE ICONA DELLA STATO DEMOCRATICO E DI DIRITTO IN LOTTA CONTRO LA MAFIA. L’esponente socialista rivendica le battaglie antimafia della tradizione del socialismo siciliano, ribadendo l’impegno della Fondazione da lui presieduta a mantenere in vita i valori di chi ha sacrificato la propria esistenza per il diritto e la giustizia.

Palermo, 23 maggio 2022 - «Il trentennale della strage di Capaci riveste un particolare significato per noi socialisti democratici e riformisti. Giovanni Falcone è stato un’icona dello Stato democratico e di diritto in lotta contro la mafia, un eroe ispirato da un’etica garantista e attento alla scrupolosa ricerca delle prove. I colpi da lui inferti alla mafia trovarono un prezioso alleato nella legislazione voluta in quegli anni dai socialisti al governo». Così Antonio Matasso, docente universitario e presidente della Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”, ricorda il giudice Giovanni Falcone, sottolineando che fu l’allora ministro della Giustizia, il socialista Claudio Martelli, a decidere di «prendere il migliore di tutti per fare la lotta alla mafia». Alla collaborazione tra il magistrato ucciso nell’attentato del 23 maggio 1992 e l’allora Guardasigilli del Psi si deve infatti «l’architrave tecnico-giuridico che ha consentito di assestare a Cosa nostra letali battute d’arresto: basti pensare all’istituzione della Direzione nazionale antimafia (Superprocura) e della Dia, intuizioni che furono tanto appoggiate dai dirigenti del Psi e del Psdi, quanto avversate da alcuni settori della stessa magistratura», prosegue Matasso. 

L’esponente socialista rivendica le battaglie antimafia della tradizione del socialismo siciliano, ribadendo l’impegno della Fondazione da lui presieduta a mantenere in vita i valori di chi ha sacrificato la propria esistenza per il diritto e la giustizia. Sempre Antonio Matasso non cela un certo disagio nel vedere colleghi ed ex amici di Falcone, che oltre un trentennio fa lo avversarono e lo accusarono ingiustamente di esser diventato uno strumento dei socialisti, ricordarlo oggi «con affettati toni encomiastici, simili a quelli di certi personaggi della destra o dell’estrema sinistra putiniane, che tentano quotidianamente di appropriarsi di icone socialiste, come Salvatore Carnevale, Carmelo Battaglia, Giacomo Matteotti, Bettino Craxi o Giuseppe Saragat. Un provocatorio saccheggio della memoria che li qualifica come magliari e tombaroli».

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