Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

Carceri, Antigone Sicilia: "Ancora un suicidio, il silenzio della politica è scandaloso"

Carceri: Apprendi (Antigone Sicilia), ancora un suicidio, silenzio politica scandaloso. Si tratta del settimo suicidio dall’inizio dell’anno nelle carceri siciliane. Un numero molto elevato se si considera che la popolazione carceraria nell’Isola è di 5.300 detenuti circa. Si vanno ad aggiungere una notevole quantità di atti di autolesionismo. In entrambi i casi le vittime sono spesso giovani, con fragilità psicofisiche e in carcere per reati di lieve entità.


Palermo, 26 agosto 2022 – “È scandaloso il silenzio della politica di fronte all’ennesimo suicidio verificatosi all’interno delle carceri”. Lo dice Pino Apprendi dell’Osservatorio Antigone Sicilia, l’associazione che si occupa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, commentando la notizia del suicidio di un giovane gambiano, che oggi è stato trovato impiccato nella sua cella del penitenziario di Contrada Cavadonna a Siracusa.

“Si tratta – spiega – del settimo suicidio registrato dall’inizio dell’anno nelle carceri siciliane. Un numero molto elevato se si considera che la popolazione carceraria nell’Isola è di 5.300 detenuti circa. Agli eventi più tragici, poi, si vanno ad aggiungere una notevole quantità di atti di autolesionismo. In entrambi i casi le vittime sono spesso persone giovani, con fragilità psicofisiche e in carcere per reati di lieve entità”.

“Ecco perché in questi casi – conclude Apprendi – riteniamo necessario rivedere il sistema penale per introdurre misure alternative alla detenzione. Il carcere, infatti, in molte circostanze non è la soluzione idonea per l’espiazione della pena e la rieducazione della persona”.

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