Dal 17 dicembre 2022 al 22 gennaio 2023, all'Archivio Storico Comunale avrà luogo la mostra "Ernesto Basile - 90 anni di memoria - Tra bozze disegni e progetti".
24/12/2022 - Sabato 17 dicembre presso l'Archivio storico comunale si inaugura la mostra "Ernesto Basile - 90 anni di memoria tra bozze, disegni e progetti" che raccoglie diversi materiali storici compresi alcuni provenienti dalla Biblioteca del Teatro. La mostra è a ingresso gratuito e può essere visitata sino al 22 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13:30, il mercoledì anche nel pomeriggio, sino alle 17:30.
Ernesto Basile (Palermo 1857-1932) architetto, docente di Architettura Tecnica presso gli Atenei di Roma e di Palermo, è uno dei principali protagonisti della lunga stagione del modernismo italiano. Allievo del padre Giovan Battista Filippo interpreta con problematicità quella «ricerca del nuovo» che ne aveva distinto l’operato nell’ambito della cultura architettonica italiana dell’arco temporale compreso fra il tramonto dei neostili e del romanticismo e la maturità dell’eclettismo.
Di quest’ultimo lo stesso Ernesto Basile sarà uno dei più interessanti protagonisti italiani nella stagione di transizione verso il modernismo. Personalità di spiccate qualità intellettuali e di considerevole potere accademico Ernesto Basile sarà uno dei principali promotori e sostenitori della svolta culturale di fine Ottocento che permette anche in Italia la fioritura di una eccezionale stagione Arte Nuova. Sarà lui uno dei pochi architetti italiani a costituire un vero e proprio cenacolo interdisciplinare ed a perseguire quell’unità delle arti che distingue le più avanzate coeve manifestazioni del modernismo europeo.
Il chiosco Ribaudo
Il chiosco rappresenta un bel esempio di architettura di stile Liberty, realizzato nell’ottocento dall’architetto Ernesto Basile.
È contraddistinto dalla presenza di una particolare cupola, tipica delle torri carioca, a cui si ispirò l’architetto durante un suo viaggio in Brasile, ma a rendere ancor più particolare l’architettura è la presenza dei “merletti” in ferro battuto che fanno da contrasto con il rosso che fa da sfondo e su cui si staglia, in caratteri dorati, il nome Ribaudo.
Inizialmente adibito alla vendita di bibite, il chiosco – progettato in stretto dialogo con il teatro Massimo – divenne, successivamente, anche biglietteria ed edicola.
Oggi, il chiosco è una tabaccheria.
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