Oggi, 26 dicembre 2022, avrebbe compiuto 111 anni il grande pittore siciliano Renato Guttuso, nato a Bagheria il 26 dicembre 1911 e morto a Roma il 18 gennaio 1987, divenuto senatore della Repubblica nel 1976 (fino al 1983). Tra le sue tele più famose rimane memorabile la Vucciria, opera del 1974 raffigurante il famoso mercato popolare di Palermo, oggi conosciuto in tutto il mondo, olio su tela, 300 x 300 cm., Palermo, Palazzo Steri.26/12/2022 - In dialetto siciliano, ovvero palermitano, «Vuccirìa» assume il significato di «bailamme», dal turco "bayram", che vuol dire «festa», confusione, via vai e vocìo di gente: un vero bailamme. Se non fosse - però - che il termine «Vuccirìa» deriva dal francese “boucherie” (macelleria), trasformato in «bocceria», ampliando il significato in immagine di vita attiva e frenetica, brulichio di gente, confusione, mescolanza di voci e di volti, di colori e personaggi, di merci vive e nature morte.
Ma per modo di dire, poiché tutto ciò che arriva allo sguardo, dalla tela di Renato Guttuso, prende vita e sapore, profumo e odore, voce e verso, nella percezione e nei sensi di chi guarda e ammira.
Il gancio del ‘carnezziere’ protagonista
E se a colpire sono i volti e le calature dei visi, le andature e l’ancheggiare, e, in un’ottantina di prodotti esposti sulle bancarelle, il giallo delle banane, il rosso dei pomodori, il quasi rosa del pesce spada, il verde della cicoria e delle verdure, il bianco dei formaggi e del marmo, è il quarto di bue che pende dal gancio del ‘carnezziere’ a fare da protagonista principale nel magnifico quadro di 3 metri quadrati, 12 figure tra mercanti e compratori.
Renato Guttuso fu compare del grande poeta di Bagheria Ignazio Buttitta, ma a guardare il quadro della Vucciria il poeta che viene in mente è Nino Ferraù di Galati Mamertino (1923-1984). La sua poesia che sembra ‘calzare’ a… pennello si intitola «Mappa sociale». Perchè pure la «mansuetudine» dai ganci pendente, nell'odorosa Vucciria di Guttuso, è viva.
m.m.
«Mappa sociale» (di Nino Ferraù)
La bellezza è soltanto nei musei.
Soltanto nei Cimiteri è la pace.
La Giustizia la praticano solo i vermi
che in egual modo trattano il cadavere
dei baroni e dei servi.
La libertà passeggia incontrastata
in un paese che si chiama sogno,
non segnato sulla carta geografica. (…)
La mansuetudine odora
di sangue d’agnello
e scorticata pende dai ganci
delle macellerie.
L’onore è esposto al banco dei mercati
trafitto dall’asta
di una bandierina di carta
che segna il prezzo.
La verità,
abitualmente nuda,
sconta la sua condanna
per oltraggio al pudore.
La Bontà,
con regolare processo,
è in croce.
Il Genio in esilio.
Il Merito sul rogo.
Sempre al potere
i Mostri.
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