IL CGA accoglie l’appello di una imprenditrice agricola del messinese colpita da una
informativa antimafia. Il coniuge pregiudicato non giustifica l’informativa antimafia
Con ricorso proposto innanzi al Tar Catania la sig.ra C.L.A. titolare di una impresa agricola
operante nella provincia di Messina, chiedeva l’annullamento previa sospensione
dell’informativa antimafia adottata nei propri confronti dalla Prefettura U.T.G. di Messina e
resa nell’ambito del procedimento per il rilascio di una concessione ad uso pascolo di
alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale di Tortorici.
11/10/2023 - Il Tar Catania respingeva l’istanza cautelare proposta dalla sig.ra C.L.A che, pertanto,
decideva di proporre appello cautelare innanzi il Consiglio di Giustizia Amministrativa per
la Regione siciliana, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino.
Ebbene, il Consiglio di Giustizia Amministrativa accoglieva l’appello cautelare proposto
dalla sig.ra C.L.A, ritenendo plausibili le doglianze mosse dagli Avv.ti Rubino e Marino
avverso il provvedimento interdittivo ed ordinando al TAR Catania la sollecita fissazione
dell’udienza di merito.
Tuttavia all’esito dell’udienza di merito il Tar Catania respingeva il ricorso proposto dalla
sig.ra C.L.A.
Conseguentemente l’imprenditrice appellava la suddetta innanzi al CGA, sempre con il
patrocinio degli avv.ti Rubino e Marino, chiedendo anche l’adozione di una misura
cautelare .
In particolare gli avv.ti Rubino e Marino deducevano l’erroneità della sentenza di primo
grado nella misura in cui il primo giudice aveva omesso di considerare il fatto che il
provvedimento interdittivo non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico
dell’appellante, basandosi soltanto sul fatto che il coniuge dell’appellante fosse stato
destinatario diversi anni addietro di procedimenti penali e che dunque il provvedimento
interdittivo fosse fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive
del doveroso requisito dell’attualità .
Ebbene il CGA , condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Marino , dapprima ha accolto
l’istanza cautelare e successivamente all’esito della fase di merito ha definitivamente
annullato l’informativa interdittiva irrogata in danno dell’appellante, considerata la mancata
attualità dei fatti, datati nel tempo, dai quali l’amministrazione appellata ha desunto il
pericolo di infiltrazioni mafiose e l’irrilevanza dei rapporti parentali.
Per effetto della suddetta sentenza del CGA l’imprenditrice potrà nuovamente intrattenere
rapporti contrattuali ed economici con la pubblica amministrazione e potrà far salva la
propria attività.
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