Ponte sullo Stretto, Alibrandi incontra il sindaco: «Il tempo è scaduto.
Altrove realizzano centri per formare le professionalità necessarie e noi
siamo fermi alle posizioni ideologiche. Serve un Patto per il lavoro, un
“sistema territorio” che governi le opportunità che arriveranno dalla
costruzione del Ponte»
Messina, 12 gennaio ’24. «Sulla carta mancano cinque mesi all’apertura dei cantieri e la
domanda è: siamo pronti? No». Nei giorni che seguono l’ennesimo convegno che in altri
territori, limitrofi, affrontano il tema del Ponte sullo Stretto e le ricadute della sua
realizzazione, il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, ha incontrato il
sindaco Federico Basile e adesso chiama a raccolta le forze politiche, imprenditoriali, il mondo
dell’associazionismo affinché «si chiuda il capitolo delle chiacchiere, delle posizioni
ideologiche e si faccia fronte comune per andare incontro alle opportunità. Perché, è bene
ricordarlo, che al di là del Ponte, ci saranno opere a supporto che, per l’80% dell’intero
finanziamento, saranno a Messina».
«Il Ponte sullo Stretto è un’opera sovranazionale – afferma Alibrandi – E noi siamo in ritardo,
anzi non abbiamo più tempo. A Messina continuiamo a registrare una leggerezza
imbarazzante, ci si ferma soltanto all’aspetto ideologico del “no al ponte” o “sì al ponte”».
Gli effetti delle cantierizzazioni saranno importanti «e non possiamo – continua Alibrandi -
pensare di sopportare solo i disagi mentre le ricadute positive ed economiche andrebbero
altrove. Fuori da Messina guardano alle opportunità, si pensa a realizzare centri (a Reggio
Calabria e Catania) per la formazione delle professionalità che dovranno essere impiegate
nella costruzione. Lavoratori che acquisirebbero specializzazioni importanti da spendere
anche fuori, non per forza sul ponte. Ma sulla grande opera serviranno migliaia di lavoratori e
ci sono i margini per mettere in piedi un altro centro di formazione a Messina».
Alibrandi, quindi, sottolinea come il Ponte non significhi solo opportunità di lavoro per
l’edilizia. «Ci sono tutti i servizi collegati a supporto di chi arriverà in città per la costruzione.
Dalla ricettività alla logistica, sono solo alcuni degli aspetti che devono essere preparati per
tempo. Per questo riteniamo ormai esaurito il tempo, dobbiamo mettere in campo un Patto
per il lavoro che veda l’Amministrazione comunale capofila di tutti i portatori di interesse,
dalla deputazione locale alle istituzioni, le associazioni datoriali e dei lavoratori, l’Università e
il mondo della scuola. Si deve creare un “sistema territorio” che sia il baricentro dell’azione di
attrarre e rendere operative le opportunità offerte dal Ponte, senza farsi condizionare dalle
ideologie, e lavorare sulla formazione delle professionalità messinesi».
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