Palermo, omicidio di Paolo Taormina: confessa l'omicida, è un 28enne del quartiere Zen

Palermo, omicidio di di Paolo Taormina. Confessa l'omicida,  Gaetano Maranzano, un 28enne del quartiere Zen, rione periferico di Palermo. Maranzano è stato fermato dai carabinieri, che conducono le indagini, a casa della compagna, nel quartiere Cruillas : 'Ho perso il controllo', ha detto il giovane omicida. Paolo Taormina  aveva 21 anni ed era uscito dal pub gestito con i genitori per sedare una rissa scoppiata a poca distanza. 12/10/2025 - I palermitani piangono Paolo Taormina, 21 anni, assassinato la scorsa notte davanti al pub 'O Scruscio', il locale di famiglia che gestiva con i genitori e con la sorella Sofia. L'omicidio è avvenuto là, a poca distanza, sotto lo sguardo dei tanti giovani che affollavano la piazzetta della movida notturna. Paolo Taormina sarebbe intervenuto nel tentativo di sedare una rissa.  Quindi il fermo di Gaetano Maranzano, 28 anni, abitante nel quartiere Zen di Palermo, rione periferico ad alto tasso criminale. Maranzano è stato ferm...

“Joppoliana”, una manifestazione tra Messina e Naso per ricordare lo scrittore Beniamino Joppolo

“Joppoliana”, una manifestazione tra Messina e Naso dal 13 al 26 ottobre 2025, per ricordare lo scrittore  Beniamino Joppolo. Fa parte dei Progetti speciali del Ministero della Cultura per il 2025

10/10/2025 - Joppolo (Patti, Messina, 1906 – Parigi, 1963) rappresenta un caso unico nel mondo artistico italiano. Drammaturgo, narratore, poeta, saggista, pittore, ha saputo eccellere in ciascuna di queste sue attività, anche se forse il teatro è stato il suo terreno di più viva vocazione. Il suo lavoro più famoso, “ICarabinieri”, è stato messo in scena da Roberto Rossellini e Godard ne ha tratto un famoso film. Lunedì prossimo al Vittorio Emanuele in programma un incontro con la presenza di Giovanni Joppolo, figlio dello scrittore “Joppoliana”, progetto speciale del Ministero della Cultura, organizzato dall’associazione Il Castello di Sancio, con la direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura, ricorderà Beniamino Joppolo da lunedì 13 ottobre a Messina fino al 26 ottobre a Naso. La manifestazione ha il patrocinio dei comuni di Messina e Naso.

Lunedì (ore 10 - 13, Book Shop del Vittorio Emanuele) ci sarà un incontro al quale

prenderà parte Giovanni Joppolo, figlio dello scrittore, con la partecipazione di Vincenzo

Bonaventura, critico teatrale; Lucio Falcone, edizioni Pungitopo; Angela Pipitò, Italia

Nostra, Presidio Nebrodi, già direttrice della Galleria provinciale d’Arte moderna e

contemporanea di Messina; Dario Tomasello, docente universitario; Maurizio Puglisi, già

interprete de “I Carabinieri” nel teatro Vittorio Emanuele; Roberto Bonaventura, già regista

de “I Microzoi” nella Sala Laudamo. Letture di Monia Alfieri, Gerri Cucinotta e Giuseppe

Giamboi.


Nel pomeriggio dello stesso giorno (ore 15 – 17), nel Cospecs dell’Università (Sala

Cinema, via Concezione), si parlerà del testo teatrale più noto di Joppolo, “I Carabinieri”,

messo in scena nel 1962 da Roberto Rossellini in quella che fu l’unica regia teatrale del

grande regista (con scene e costumi di Renato Guttuso) e da cui nel 1963 Jean-Luc

Godard trasse un famoso film. In programma un intervento del regista cinematografico

Francesco Calogero.


Dal 23 al 26 nel Teatro Alfieri di Naso ci saranno un laboratorio dedicato al teatro di

Joppolo, prove aperte e letture sceniche con contributi di Monia Alfieri, Gaspare Balsamo, 

Roberto Zorn Bonaventura, Ninni Bruschetta, Gianluca Cesale, Giorgia Di Giovanni,

Pierfrancesco Mucari, Michele Sinisi, Carla Tatò, Togo e altri.

“La doppia storia”

Beniamino Joppolo (Patti, Messina, 1906 – Parigi, 1963) rappresenta un caso unico nel

mondo artistico italiano. Drammaturgo, narratore, poeta, saggista, pittore, ha saputo

eccellere in ciascuna di queste sue attività, anche se forse il teatro è stato il suo terreno di

più viva vocazione. Da ricordare anche che è stato lui a scrivere il primo manifesto dello

Spazialismo, insieme con Lucio Fontana e Milena Milani, ed è stato anche un teorico-

artista di punta del gruppo di Corrente, di cui faceva parte anche il pittore Giuseppe

Migneco, che era stato suo compagno di scuola a Messina nel liceo Maurolico. Molti degli

episodi relativi agli anni trascorsi nella città dello Stretti sono contenuti nel romanzo

autobiografico “La doppia storia”, a suo tempo edito da Mondadori e recentemente ripreso

da Pungitopo, che meritoriamente sta ripubblicando i testi di Joppolo, fra cui il teatro, di cui

sono già usciti due volumi.

L'infanzia in un paesino dei Nebrodi: Sinagra

«Joppolo - ricorda in uno scritto il figlio Giovanni - ha vissuto la sua infanzia in un paesino

dei Nebrodi, Sinagra. Sua madre era di una famiglia nobile di Patti, cittadina costiera che

si affaccia sulle Isole Eolie. Il padre era professore di letteratura italiana, latino e greco al

liceo Maurolico di Messina. Era nato in una famiglia di nobili scaduti, discendenti dei conti

di Naso, imparentati con i Piccolo, la famiglia del poeta Lucio Piccolo.


«All’inizio del secolo questi paesini montani della catena dei Nebrodi (Sinagra, Ucria,

Naso) erano posti sperduti, isolati dai centri costieri, con problemi sociali ed economici

scottanti. Ci sono accenni precisi a questa realtà in romanzi come “La giostra di Michele

Civa” e “La doppia storia”, in lavori teatrali come “Le acque” e “I carabinieri”.


«Ma la visione della Sicilia nell’opera di Joppolo non s’impernia direttamente sulla storia o

sull’antropologia culturale. La sua ricerca non si apparenta a quella di scrittori come

Brancati e più avanti Sciascia. Joppolo ha un suo modo particolare di contestualizzare, là

dove la geografia fisica e mentale dei Nebrodi è presente e ricostituibile ma

volontariamente astrattizzata. Forse perché le preoccupazioni di Joppolo erano più

ancorate nell’utopia del dopoguerra, cioè più avanguardistiche, più universalistiche che

identitarie o, come si dice ormai da un po’ di anni, postmoderne. Joppolo è invece

totalmente moderno, pienamente partecipe dell’utopia avanguardistica degli anni

cinquanta».

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