Istat. Indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica. Audizione dell’Istituto Nazionale di Statistica, Dott.ssa Cristina Freguja. I servizi educativi per l’infanzia. Dal 2019/20 al 2022/23 il tasso di copertura dei posti rispetto ai residenti sotto i 3 anni è passato dal 27,1% al 30%, risultando tuttavia ancora molto al di sotto della media italiana nel Mezzogiorno: Sicilia (13,9%) e Calabria (15,7%). Valori superiori al 40% si registrano in Umbria (46,5%), Emilia-Romagna (43,1%), Valle d’Aosta (43%).8/10/2025 - I primi anni di vita dei bambini sono fondamentali perché è in questa fase che avviene più dell’80% dello sviluppo neuronale, influenzando la personalità, le competenze
cognitive, socio-emotive e fisiche che si acquisiranno nel corso della vita. Per questo
è necessario garantire che tutti i bambini abbiano la possibilità di sviluppare le
proprie abilità, intervenendo molto precocemente con risorse e strumenti adeguati.
In quest’ottica, il ruolo dei servizi per l’infanzia è centrale, soprattutto per bambini
che nascono in contesti familiari e sociali svantaggiati.
Nel nostro Paese, i dati mostrano importanti criticità del sistema di offerta di questi
servizi, soprattutto riguardo al segmento di popolazione da 0 a 3 anni. Si riscontrano,
infatti, una carenza strutturale di servizi educativi per la prima infanzia rispetto al
potenziale bacino di utenza e una distribuzione profondamente disomogenea sul
territorio nazionale che continua a penalizzare molte regioni del Sud.
Nell’anno educativo 2022/2023 sono attivi 14.031 servizi per la prima infanzia, con
oltre 366mila posti autorizzati (poco meno della metà dei quali a titolarità pubblica).
Per effetto di un lieve incremento dell’offerta e del calo delle nascite, continua la
graduale riduzione del gap tra numero dei potenziali utenti dei servizi educativi per
la prima infanzia e i posti disponibili, anche se tra i territori rimangono differenze
consistenti. Dal 2019/20 al 2022/23 il tasso di copertura dei posti rispetto ai residenti
sotto i 3 anni è passato dal 27,1% al 30%, risultando tuttavia ancora molto al di sotto
della media italiana nel Mezzogiorno (con l’unica eccezione della Sardegna),
soprattutto in Campania (13,2%), Sicilia (13,9%) e Calabria (15,7%). Valori superiori
al 40% si registrano in Umbria (46,5%), Emilia-Romagna (43,1%), Valle d’Aosta (43%),
Provincia Autonoma di Trento (41,2%) e Toscana (40,7%). Di fatto, la partecipazione
dei bambini (0 -2 anni) ai servizi educativi per la prima infanzia ricalca la geografia
delle disponibilità delle strutture sul territorio italiano.
Foto di repertorio
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