Palermo, omicidio di Paolo Taormina: confessa l'omicida, è un 28enne del quartiere Zen

Palermo, omicidio di di Paolo Taormina. Confessa l'omicida,  Gaetano Maranzano, un 28enne del quartiere Zen, rione periferico di Palermo. Maranzano è stato fermato dai carabinieri, che conducono le indagini, a casa della compagna, nel quartiere Cruillas : 'Ho perso il controllo', ha detto il giovane omicida. Paolo Taormina  aveva 21 anni ed era uscito dal pub gestito con i genitori per sedare una rissa scoppiata a poca distanza. 12/10/2025 - I palermitani piangono Paolo Taormina, 21 anni, assassinato la scorsa notte davanti al pub 'O Scruscio', il locale di famiglia che gestiva con i genitori e con la sorella Sofia. L'omicidio è avvenuto là, a poca distanza, sotto lo sguardo dei tanti giovani che affollavano la piazzetta della movida notturna. Paolo Taormina sarebbe intervenuto nel tentativo di sedare una rissa.  Quindi il fermo di Gaetano Maranzano, 28 anni, abitante nel quartiere Zen di Palermo, rione periferico ad alto tasso criminale. Maranzano è stato ferm...

Servizi educativi per l’infanzia ancora molto al di sotto della media italiana (in Sicilia 13,9% - in Umbria (46,5%)

Istat. Indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica. Audizione dell’Istituto Nazionale di Statistica, Dott.ssa Cristina Freguja. I servizi educativi per l’infanzia. Dal 2019/20 al 2022/23 il tasso di copertura dei posti rispetto ai residenti sotto i 3 anni è passato dal 27,1% al 30%, risultando tuttavia ancora molto al di sotto della media italiana nel Mezzogiorno: Sicilia (13,9%) e Calabria (15,7%). Valori superiori al 40% si registrano in Umbria (46,5%), Emilia-Romagna (43,1%), Valle d’Aosta (43%).

8/10/2025 - I primi anni di vita dei bambini sono fondamentali perché è in questa fase che avviene più dell’80% dello sviluppo neuronale, influenzando la personalità, le competenze

cognitive, socio-emotive e fisiche che si acquisiranno nel corso della vita. Per questo

è necessario garantire che tutti i bambini abbiano la possibilità di sviluppare le

proprie abilità, intervenendo molto precocemente con risorse e strumenti adeguati.

In quest’ottica, il ruolo dei servizi per l’infanzia è centrale, soprattutto per bambini

che nascono in contesti familiari e sociali svantaggiati.

Nel nostro Paese, i dati mostrano importanti criticità del sistema di offerta di questi

servizi, soprattutto riguardo al segmento di popolazione da 0 a 3 anni. Si riscontrano,

infatti, una carenza strutturale di servizi educativi per la prima infanzia rispetto al

potenziale bacino di utenza e una distribuzione profondamente disomogenea sul

territorio nazionale che continua a penalizzare molte regioni del Sud.


Nell’anno educativo 2022/2023 sono attivi 14.031 servizi per la prima infanzia, con

oltre 366mila posti autorizzati (poco meno della metà dei quali a titolarità pubblica).

Per effetto di un lieve incremento dell’offerta e del calo delle nascite, continua la

graduale riduzione del gap tra numero dei potenziali utenti dei servizi educativi per

la prima infanzia e i posti disponibili, anche se tra i territori rimangono differenze

consistenti. Dal 2019/20 al 2022/23 il tasso di copertura dei posti rispetto ai residenti

sotto i 3 anni è passato dal 27,1% al 30%, risultando tuttavia ancora molto al di sotto

della media italiana nel Mezzogiorno (con l’unica eccezione della Sardegna),

soprattutto in Campania (13,2%), Sicilia (13,9%) e Calabria (15,7%). Valori superiori

al 40% si registrano in Umbria (46,5%), Emilia-Romagna (43,1%), Valle d’Aosta (43%),

Provincia Autonoma di Trento (41,2%) e Toscana (40,7%). Di fatto, la partecipazione

dei bambini (0 -2 anni) ai servizi educativi per la prima infanzia ricalca la geografia

delle disponibilità delle strutture sul territorio italiano.


Foto di repertorio

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