Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

POSTE, DRAMMATICHE CONSEGUENZE PER 2000 EX DIPENDENTI IN SICILIA, OLTRE UN CENTINAIO A MESSINA

Messina, 3 gennaio 2012 – La nuova manovra finanziaria approvata dal Governo e contestata dalla Cisl Slp ha varato un nuovo sistema pensionistico, fortemente penalizzante per i lavoratori postali. Tutto ciò avrà una conseguenza per i lavoratori che si vedono costretti a permanere in servizio con gravi difficoltà. “Ci chiediamo, ad esempio - afferma Giuseppe Lanzafame, segretario Cisl Slp Sicilia - come si pensa di condurre un motomezzo (portalettere) o partecipare attivamente alle continue trasformazioni nel mercato finanziario (operatori sportello, consulenti o direttori) fino a 67anni?”.

A subire conseguenze drammatiche circa 1000 dipendenti di Poste Italiane in Sicilia perché si ritrovano nella tragedia, a seguito di dimissioni volontarie dal servizio per accordi “ad personam” con l’Azienda, su esodi incentivati.

In provincia di Messina sono oltre un centinaio i dipendenti colpiti dal provvedimento del Governo Monti. “Sono lavoratori – spiega Gisella Schillaci, segretario provinciale della Slp Cisl Poste di Messina - che rischiano di finire in una situazione di indigenza. Una situazione che riguarda indistintamente tutta la provincia, da Giardini Naxos a Tusa. La maggior parte dei colleghi che ha aderito all’accordo con l’azienda era monoreddito quindi rischiano, scaduta la copertura dell’intesa, di rimanere privi di reddito per tre, quattro anni. Una situazione caduta all’improvviso dall’alto per la quale Poste Italiane e il Governo devono provvedere a una soluzione. La Slp Cisl si è già attivata a tutti i livelli per evidenziare il grave problema sociale che ne potrebbe scaturire”.

In definitiva, tutta una serie di condizioni che non corrispondono più alle attese certe, di tutti quei lavoratori che hannoaderito all’esodo volontario, senza supporti di ammortizzatori sociali. Altri (circa 800), invece, hanno invece aderito a un’intesa tra azienda e lavoratore, che prevedeva una sorta di scambio, dopo colloquio, tra le dimissioni del lavoratore e l’assunzione del figlio a “part-time”, con 700 euro mensili. Anche in quest’occasione, i lavoratori aderenti al progetto si sono dimessivolontariamente dal servizio avendo riferimento la vecchia legge. Con la modifica sono stati sconvolti e sovvertiti tutte quelle apparenti sicurezze che l’Azienda stessa, nelle varie fasi di trattativa, aveva esposto e presentate per assodate e consolidate ai lavoratori e rivelatesi adesso ingannevoli e per molti versi drammatici, molti ex lavoratori percepiranno la pensione con pochi anni di contributi versati, ma con finestre rimandate addirittura a 5, 6, 7, anni.

“In Sicilia – continua Lanzafame – oggi ci ritroviamo con ex-lavoratori che, di fatto, sono rimasti senza occupazione e senza alcun reddito, abbandonati al proprio destino, collocati in una posizione sociale e presunta lavorativa inesistente e senza precedenti. Migliaia di famiglie che per un infinito periodo non troveranno mezzi sufficienti di sostentamento, lasciati per strada da un’Azienda che ancora sbandiera utili e ricchezze; migliaia di lavoratori che dopo decenni di lavoro dipendente si ritrovano allo sbando, con le tasche vuote, senza futuro, senza occupazione e senza tutele”.

Commenti

  1. diamoci forza tutti insieme compresi i sindacati che in poste sono sempre divisi,l'azienda sappiamo tutti che sicuramente avrà ragione riguardo a quello che abbiamo firmato,ma dovrebbe a giudizio di tutti essere resposabile per la situazione attuale che si è creata ,pertanto non può dopo una vita lavorativa in azienda, lasciarci nel dramma per anni.NB,avrei maturato 40 anni di servizio a giugno 2012.grazie poste italiane.

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  2. E' possibile che uno faccia contemporaneamente (da 30 anni) l'impiegato ad Agrigento o Siracusa e il commercialista a Messina o provincia? Se una simile cosa fosse vera, di chi sarebbero le responsabilità e le complicità? E come farebbe l'impiegato ad essere presente 'contemporaneamente' a Siracusa e a XXXXX XXXXX? Permessi, ferie, malattia, complicità? Come farebbe a giustificare le dichiarazioni dei redditi autografe compilate per tanti anni e spedite all'ufficio deputato? Le farebbe tutte in una notte da 30 anni? Ma è possibile che in una simile ipotesi solo Agrigento o Siracusa (prese solo ad esempio) siano tanto... ?

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