Conte sullo Stretto: un secco no al ponte, una struttura inutile e senza interesse

Da Conte e tutto il M5s siciliano a Messina un secco no al ponte: “Una struttura senza nessun interesse per la collettività. Battaglia tutti assieme contro una struttura inutile”.  “Un no al ponte, non ideologico ma motivato dal fatto che qui c'è nessuna utilità per la collettività. Tutti gli atti normativi devono essere filtrati alla luce dell'articolo 9 della Costituzione che tutela l'ambiente la biodiversità e gli ecosistemi e ci impone di non fare opere che cementifichino inutilmente e distruggano il patrimonio che dobbiamo preservare”.   Messina, 15/04/2024 - Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe oggi a Messina a chiusura dell'incontro con i comitati No ponte che ha visto una grande partecipazione di cittadini e di numerosi rappresentanti M5S siciliani a tutti i livelli istituzionali. “In questo progetto – ha detto Conte c'è tanta superficialità e frettolosità che diventa anche sospetta. È lo stesso progetto del 2011, 2012 rinfrescato con qualche ulteriore

“STORIA DELLA PROCESSIONE DELLE BARETTE” A MESSINA: PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI SILVIO CATALIOTO

31/05/2010 - Giovedì 10 giugno 2010, alle ore 17 nel Salone degli Specchi, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del volume: “Storia della Processione delle Barette” di Silvio Catalioto. All’incontro parteciperanno: il presidente della Provincia regionale, on. Nanni Ricevuto ed il Governatore della Confraternita “SS. Crocifisso Il Ritrovato”, Pietro Corona.

L’opera, pubblicata in occasione del 400° anniversario della Processione delle barette (1610-2010), ripercorre la storia della secolare processione che si svolge a Messina durante la Settimana Santa.

Le origini della processione si fanno risalire al XV secolo, periodo della presenza spagnola a Messina e sin dalla sua prima apparizione venne considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale a Messina. Il termine Barette trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché venivano portate a spalla un'immagine dell'Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle "due ore di notte", le 21 attuali e venivano portate in processione una statua dell'Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani.

Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette, come la Caduta e l'Ultima Cena. Nuovamente un terremoto (nel 1908) interrompe la Processione per quattordici anni e ne distrugge alcuni gruppi statuari.

Ripresa nel 1923, venne nuovamente interrotta nel 1940, a causa della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore, vennero restaurati e Pasqua del '45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l'odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione.

Frattanto con gli anni la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S.Basilio degli Azzurri, non poté più far fronte all'organizzazione della Processione. A tale evenienza risposero prontamente i Battitori. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione; fu costituito un Comitato, che fece restaurare i gruppi danneggiati dall'incuria e anno dopo anno cercò di riportare la Processione agli antichi canoni.

Si giunge così al 1994 quando al Comitato Battitori subentra nell'organizzazione della Processione la Confraternita SS.Crocifisso, di cui fanno parte i componenti del disciolto Comitato Battitori ed a cui la venerabile Curia Arcivescovile di Messina ha affidato il privilegio dell'organizzazione della Processione.

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