Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

LITE IN SALA PARTO A MESSINA, INDAGATI TRE MEDICI

MESSINA, I MEDICI LITIGIOSI SOSPESI: "DUE TESTE CALDE" E SENZA NOME
Messina, 30/08/2010 - Risultano ora indagati dalla magistratura i due ginecologi del Policlinico di Messina resisi protagonisti della lite in sala parto che poteva costare la vita alla signora Laura Salpietro e al filgioletto Antonio, nato in seguito al parto, avvenuto in modo drammatico dopo la lite. I medici inbdagati sono Antonio De Vivo e Vincenzo Benedetto, i due protagosnisti
del grave alterco, e il responsabile dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia, il prof. Domenico Granese.
Tutti e tre sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Messina.

"In questo episodio, che appare persino riduttivo definire di malasanita', siamo in presenza di un comportamento incivile tenuto dal personale medico, i cui profili penali la commissione d'inchiesta sugli errori sanitari, chiede e attende che vengano accertati dalle autorita' competenti". E' il commento del presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, in merito all'episodio verificatosi al Policlinico di Messina in occasione di un parto.

Il presidente Orlando, esprimendo solidarieta' alla madre e al bimbo e augurando loro una pronta guarigione, ha immediatamente disposto una richiesta di relazione all'assessore regionale alla Sanita', Massimo Russo, e al direttore generale del Policlinico del capoluogo siciliano, come riferisce Adnkronos. "La commissione che presiedo -ha dichiarato Orlando- resta in attesa delle risultanze delle indagini dei Nas dei carabinieri e degli organi di governo della sanita' regionale, il cui intervento rigoroso e severo, e' condizione essenziale affinche' non muoia la fiducia nel Servizio sanitario nazionale e affinche' venga garantito il diritto alla salute di tutti i cittadini".

"A tal proposito -ha aggiunto- la commissione ritiene di dover censurare atteggiamenti che appaiono di difesa corporativa e che mortificano la dignita' e la professionalita' medica che va tutelata non coprendo inqualificabili comportamenti e responsabilita' che spesso nascondono inconfessabili interessi economici".

"Di fronte a questo episodio -ha spiegato Orlando- attendiamo di conoscere dalla Regione e dal direttore del Policlinico ogni elemento utile per accertare l'esistenza, non solo di responsabilita' personali ma anche di anomalie funzionali e organizzative. Una volta acquisite le relazioni e le risultanze degli accertamenti in corso, la commissione provvedera' a riferire al Parlamento, informando anche le autorita' giudiziarie competenti di eventuali comportamenti omissivi da parte degli organi regionali e locali preposti al governo della sanita'".

"Se si vuole difendere la credibilita' del Servizio sanitario nazionale, il diritto alla salute dei cittadini e la dignita' professionale di tanti operatori sanitari seri -ha concluso Orlando- non e' accettabile lasciare zone d'ombra e impunita' nello scandaloso episodio verificatosi a Messina".

Vengono fuori i nomi dei due ginecologi artefici della lite in sala parto, al Policlinico di Messina, che a momenti costava la vita a Laura Salpietro, 30 anni, e al figlioletto. 'Non ho aggredito nessuno, sono stato aggredito' precisa Vincenzo Benedetto, uno dei medici coinvolti nella lite in sala parto a Messina.
Benedetto ha ricostruito l'episodio sostenendo che l'altro ginecologo coinvolto,
Antonio De Vivo, avrebbe tentato di colpirlo con una sedia e che poi avrebbe dato un pugno ad una vetrata facendosi male. 'Non l'ho aggredito ne' strozzato come lui dichiara, difatti non ha segni ne' manifestazioni di aggressione se non quelli che si e' procurato da solo'.

MESSINA - ''I fatti non sono assolutamente andati come e' stato riportato dai media, sto provvedendo con i miei legali per rettificare una versione che non corrisponde a verita'. Non ho aggredito nessuno, ma sono stato aggredito. Ho gia' consegnato un'informativa alla direzione sanitaria del Policlinico per spiegare come sono andati effettivamente i fatti''. A parlare con l'ANSA e' il ginecologo Vincenzo Benedetto, uno dei medici coinvolto nella lite in sala parto al Policlinico di Messina.

Benedetto da' la sua versione dei fatti: ''Mi trovavo in veste di medico di guardia responsabile e attendevo il cambio del collega alle 8. Sono quindi sceso in sala parto per prendere le cartelle da dare poi al collega, quando in una stanza vedo due ostetriche, un infermiere e il dottor Antonio De Vivo, che stanno prestando assistenza in maniera concitata alla paziente. Noto il cardio-topografo che rivela in tempo reale il battito cardiaco e le contrazioni uterine e dal tono e dall'intensita' rilevo che c'e' un battito cardiaco basso. Vado dunque in sala riunioni e telefono in rianimazione, chiedendo urgentemente un anestesista per un cesareo. Di quello che sto dicendo ci sono le registrazioni. Chiamo anche il mio direttore di unita' operativa, il prof. Domenico Granese per avvertirlo e lui scende subito giu'''.

Il medico, che e' stato sospeso, continua la sua ricostruzione. ''Tra queste due chiamate, il dott. De Vivo entra nella stanza riunioni per chiamare l'anestesista. Gli dico che gia' l'ho fatto e poi gli chiedo cosa abbia fatto. Per legge lui infatti mi deve mettere al corrente di quel che fa perche' io sono il medico responsabile in quel momento dal punto di vista giuridico e ne rispondo''.

Secondo il ginecologo a quel punto comincia la lite: ''Lui comincia ad insultarmi e mi getta una sedia contro, non mi colpisce perche' la sedia sbatte contro la scrivania e cade sul pavimento. Poi prima di andare via da' un pugno alla vetrata e si fa male. Io non l'ho aggredito, ne' strozzato come lui dichiara, difatti non ha segni ne' manifestazioni di aggressione se non quelli che si e' procurato da solo con il pugno alla vetrata''.

(ANSA)

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