Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

BALLARO': CI SONO TUTTI, NON MANCA NESSUNO

TELEGIORNALI: SE TONI DI VOCE ‘ARRAGGIATI’ E AGGRESSIVI SFIDANO LO SPETTATORE PAGANTE

27/09/2011 - Ogni due settimane l'Italia mette all'asta il suo debito e cerca soldi sui mercati. Intanto si allarga il fronte delle critiche al mondo politico.
Dopo Confindustria e sindacati, persino i vescovi denunciano il declino della classe dirigente italiana.

Se ne parla nella puntata di Ballarò in onda martedì 27 settembre alle 21.05 su Rai3.

Tra gli ospiti di Giovanni Floris, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, l’economista Paolo Leon, il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli. Apre la copertina satirica di Maurizio Crozza
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TELEGIORNALI: SE TONI DI VOCE ‘ARRAGGIATI’ E AGGRESSIVI SFIDANO LO SPETTATORE PAGANTE

Telegiornali: dovere ‘gestire’ toni vocali sgradevoli e la dizione romanesca è davvero pesante. Senza considerare i contenuti, certe voci sembrano davvero ‘arraggiate’ (arrabbiate e aggressive), come se la colpa dell’accaduto fosse nostra. Seppure in guerra, invochiamo maggiore rispetto per le orecchie e la testa di chi ascolta il telegiornale
27/09/2011 - Il telegiornale finisce che siamo… sfiniti, anche per il trambusto che scatena l'urgente ricerca del telecomando. Senza volere generalizzare, dovere ‘gestire’ 3 volte al giorno almeno (ai pasti) toni vocali insopportabili o sgradevoli, e dizione forzosamente 'romanesca' è davvero un’impresa.

Commenti

  1. questa sera e'da vedere sperando che il ministro la russa stia tranquillo e non si aggiti

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