Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

CARCERI: DOPO TBC, SCABBIA ED EPATITE ANCHE LA MENINGITE

Dichiarazione Stampa di Eugenio Sarno, segretario Generale UIL PA Penitenziari
01/09/2011 - Da circa settantadue ore un detenuto 35enne di origine italiana classificato Alta Sicurezza ristretto nella Casa Circondariale di Caltanissetta è ricoverato nell’ospedale cittadino perché affetto da meningite.
A seguito di tale ricovero, effettuato con modalità d’urgenza martedì scorso, a tutto il personale penitenziario è stata prescritta terapia preventiva. Purtroppo questo ’ennesimo episodio conferma l’attualità dell’allarme che la UIL PA Penitenziari ha lanciato rispetto alla situazione sanitaria negli istituti di pena. Dopo la tbc, la scabbia e l’epatite ora anche la meningite fa capolino nelle celle.

Pur non volendo alimentare inutili allarmismi ci pare ben chiaro che è giunta l’ora che i vertici dell’Amministrazione e il Ministro Palma valutino l’opportunità di convocare una conferenza dei servizi per individuare le risposte necessarie all’allarme sanitario che si promana dalle prigioni italiane. Il degrado, l’insalubrità, il sovrappopolamento delle strutture penitenziarie e persino l’impossibilità di garantire l’approvvigionamento di generi per la pulizia costituiscono l’humus ideale per lo sviluppo di malattie infettive.

E’ pertanto urgente, anche per rispondere ad un molto probabile allarme sociale, che a Caltanisetta si attivino immediatamente le sinergie necessarie a gestire la delicata situazione. Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale, l’Amministrazione Penitenziaria e le Autorità Sanitarie intendano attivarsi fattivamente. Nel contempo, anche per l’abbrivio derivante dalle autorevoli parole del Presidente Napolitano, lanciamo l’ennesimo appello affinchè la politica trovi la forza per individuare quelle soluzioni strutturali a deflazionare le attuali criticità che affogano l’ universo penitenziario nel mare dell’inefficienza, del sovraffollamento, del degrado, dell’inciviltà con il conseguente calpestio quotidiano della dignità umana e della contrizione permanente dei diritti degli operatori penitenziari.

Di fronte a tale situazione trova maggior ragione la manifestazione nazionale che la UIL PA Penitenziari ha convocato ed organizzato per il 29 settembre davanti alla sede del DAP . Una manifestazione che si prefigge lo scopo di sensibilizzare ed informare la stampa, l’opinione pubblica e la politica delle difficoltà e del disagio lavorativo degli operatori penitenziari. Una manifestazione a sostegno dell’appello del Capo dello Stato che non ha esitato a definire la questione penitenziaria una questione di prepotente urgenze costituzionale e civile.

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