Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

“KENNEDY” È IL NOME STRANIERO PIÙ DIFFUSO TRA LE VIE E LE PIAZZE, LA SICILIA È TERZA

Lo dimostra un’analisi di Seat PG Italia, in collaborazione con il Professor Enzo Caffarelli, realizzata per celebrare J.F.Kennedy nel cinquantesimo anniversario della sua morte

Palermo, 21 novembre 2013 – “Kennedy” è il nome straniero più diffuso tra le strade e le piazze d’Italia e la Sicilia è la terza regione italiana per numero di vie o pizze intitolate al famoso Presidente.
Il database di TuttoCittà di Seat PG Italia indica, infatti, 132 aree dedicate a JFK in 110 comuni dell’isola. Il primato provinciale spetta a Palermo, con 23 toponimi dedicati a “Kennedy”, davanti ad Agrigento e Catania (con 16 per ciascuna provincia).

E’ quanto emerge da una analisi svolta da Seat PG Italia in collaborazione con il Professor Enzo Caffarelli - direttore della Rivista Italiana di Onomastica (RIOn) e coordinatore scientifico del Laboratorio internazionale di Onomastica dell’Università di Roma Tor Vergata - grazie alle informazioni di Tuttocittà e PagineGialle,

“John Fitzgerald Kennedy è stata una figura politica molto apprezzata e ricordata in Italia e, in particolare, anche in Sicilia: l’analisi che abbiamo condotto sul nostro database ce lo dimostra” ha dichiarato Paolo Portioli, Direttore Marketing di Seat PG Italia. “Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a celebrare questo famoso personaggio nel cinquantenario della sua morte, attraverso questo studio che dimostra quanto i Siciliani ricordino affettuosamente e stimino un grande personaggio quale è stato J.F.Kennedy.”

Sono tante anche le scuole siciliane, i ristoranti e i negozi che prendono il proprio nome dal famoso Presidente, secondo il database di PagineBianche: troviamo, ad esempio, una scuola a Bagheria (PA), un albergo a Sant’Alessio Siculo (ME) e un altro a Ravanusa (AG), un bar a Caltanissetta, uno a Catania, uno a Siracusa e uno a Carini (PA).

IL NOME “KENNEDY” NELLE VIE E PIAZZE D’ITALIA, IN BASE AL DATABASE DI TUTTOCITTÀ
Sono molti comuni italiani ad aver intitolato una via o una piazza al nome “Kennedy”, che conta infatti ben 1327 presenze e vanta un record: è il nome di uno straniero più diffuso nella toponomastica urbana italiana.

A questi valori si aggiungono poi le vie “Fratelli Kennedy” - che sono 88 e che, accanto al fratello maggiore John Fitzgerald, ricordano anche Robert (Bob) Kennedy, assassinato nel 1968, - e quelle dedicate al solo Robert, 5. Per un totale, di 1420 presenze, in ben 1245 Comuni sparsi in tutta Italia.

E’ la Lombardia la Regione in cui ci sono più aree intitolate a “Kennedy” (302) seguita da Puglia (151), Sicilia (132), Campania, (130), Emilia Romagna (109), Veneto (107), Sardegna (102), Calabria (96), Marche (61) e Piemonte (57).

In una precedente rilevazione del 1998 da parte di Seat PG Italia sui nomi delle strade, il nome “Kennedy” compariva 1082 volte e il nome si piazzava al 66º posto nella classifica generale. Kenendy era anche il 1º tra i personaggi stranieri a cui erano dedicate le strade e le piazze d’Italia, con quasi il triplo di presenze rispetto al 2º, “Salvador Allende” (poi, nell’ordine, “Martin Luther King”, “Carlo Marx”, “Anna Frank”, “Thomas Edison”, “Alessandro Fleming”, “Gandhi”, “Albert Einstein” e “Pablo Picasso”). Negli ultimi 15 anni sono dunque aumentate le dediche a John Kennedy (o ai fratelli Kennedy), tanto che il nome scala posizione e si colloca ora al 47º posto e sempre 1º tra gli stranieri.

La prima piazza italiana intitolata a Kennedy fu quella deliberata dal Comune di Roma, nel quartiere Europa (EUR), il 5 maggio 1964, a soli 5 mesi e mezzo dalla morte e senza ottemperare agli obblighi di legge che prevedono di attendere 10 anni dalla scomparsa di chi si vuole celebrare con una pubblica intitolazione (salvo casi eccezionali: evidentemente la tragedia di Dallas fu ritenuto uno di questi).

“KENNEDY”, UN NOME A CUI SONO INTITOLATE MOLTE ISTITUZIONI E NEGOZI ITALIANI
Il nome Kennedy è presente in Italia nei nomi e nelle insegne di molte organizzazioni: all’interno dei volumi PagineGialle si trova, infatti, quasi 300 volte in ambiti differenti. La categoria che più ne fa uso è quella degli istituti scolastici, alcuni pubblici e altri privati, (45 in tutto, più le relative succursali), mentre al secondo posto figura la ristorazione (bar, caffè, alberghi, ristoranti e pizzerie) complessivamente con 43 presenze. Troviamo poi, nell’ordine, i grandi magazzini, le agenzie immobiliari e i negozi di arredamento, le associazioni artistiche culturali e ricreative, le case di cura e le cliniche private, i centri fisioterapici, le farmacie, le palestre e i campi sportivi, i parrucchieri e le tabaccherie.

Il cognome Kennedy è, infatti, diventato una sorta di nome-garanzia spendibile per assicurarsi popolarità, simpatia, elevato status sociale e fiducia.

JOHN FITGERALD KENNEDY: SIGNIFICATO E DIFFUSIONE DEL NOME
Il cognome Kennedy: “testa bruttissima” o “capo della tribù”
“Kennedy” risale all’antico gaelico e può avere due spiegazioni. Una, documentata da studiosi di Oxford, lo riconduce a “Ó Cinnédeigh”, che è formato con ceann ’testa’ e con éidigh ‘bruttissima’. L’altra spiegazione lo collega al celtico “Ceauna-Thigue” e qui il significato sarebbe ‘capo della tribù’.

Negli Stati Uniti si contano circa 65 mila famiglie portatrici di questo cognome, il che significa oltre 200 mila persone. Pressappoco gli stessi numeri di Rossi in Italia (anche se in USA esistono alcuni cognomi ancor più numerosi, ovviamente).

Il nome John: dall’ebraico “Dio ha avuto misericordia”
John una delle infinite varianti di Giovanni, dal nome ebraico che significa ‘Dio ha avuto misericordia’, sottinteso ‘donandoci questo figlio”. Negli Stati Uniti John era il nome imposto con maggiore frequenza nel 1917, anno di nascita di John Fitzgerald Kennedy, davanti a William, James, Robert e Joseph. Nel 1960, quando Kennedy fu eletto presidente, era 4º dietro David, Michael e James, ma subito dopo risalì al 2º posto nel 1963 e nel 1964 (con un valore quasi pari al primatista Michael). Come da noi Giovanni, ha poi conosciuto un periodo meno fortunato, scendendo nel 2012 al 27º posto nella classifica guidata da Jacob.

In termini numerici, insieme a JFK nacquero altri circa 52 mila John; quando divenne presidente ne furono così chiamati 76 mila; oggi il ritmo è di 11 mila l’anno.

Il nomignolo “Jack”: un nome, un destino?
Per distinguerlo da altri membri della famiglia o per semplice vezzo, John Kennedy era confidenzialmente chiamato Jack. Jack è un nome tra i più diffusi negli Stati Uniti ma la sua origine è dubbia e discussa. “Molti ritengono di doverlo associare a James, ossia “Giacomo”, nella sua variante Jakob “Giacobbe”. Certamente non ha nulla a che vedere con Joe che è il diminutivo di Joseph “Giuseppe” – spiega Enzo Caffarelli – mentre potrebbe collegarsi proprio a John. Infatti nell’inglese medievale si diceva Jehan e poi Jan per “Giovanni”, e con il suffisso -kin è diventato Jankin. L’antico francese avrebbe considerato -in un segnale diminutivo e ne avrebbe tratto la falsa forma piena Jack. Una curiosità: un diminutivo di Jack fu in passato Jackie, maschile, divenuto poi la forma accorciata di Jacqueline, femminile”. Un nome un destino, si potrebbe concludere.

Fitzgerald, il “nome di mezzo”

In origine Fitzgerald è un cognome, di origine romanza, antica francese, ma diffuso in Irlanda e presente come tipologia anche in Italia. Fitz- sta infatti per fils, “figlio”, che si abbina al nome paterno, in questo caso Gerald. Geraldo è d’origine germanica ed è composto da due elementi, il primo sta per ’lancia’ e il secondo per ‘governare. Il significato complessivo è dunque ‘lancia che governa, che domina’.

“Il più diffuso cognome con il prefisso Fitz- negli Stati Uniti è proprio Fitzgerald – documenta Enzo Caffarelli – che individua quasi 30 mila famiglie; segue, con la metà delle presenze, Fitzpatrick e poi Fitzsimmons con quasi 4 mila; tutti gli altri si fermano intorno a 1000 o di meno: Fitzharris, Fitzhenry, Fitzhugh, Fitzmaurice, Fitzroy, Fitzwater, ecc. In Italia sono pochissimi i nomi di famiglia sopravvissuti tra quelli formati in questo stesso modo. I più frequenti sono Fittipaldi (= figlio di Tebaldo), Filangieri e Fialdini”. “Nel tempo – continua Enzo Caffarelli – il middle name è stato via via concepito come un secondo nome personale. È come se in Italia uno si chiamasse Mario Ferrari Rossi, con Ferrari cognome della famiglia materna e Rossi cognome del padre. Da Mario virgola Ferrari Rossi a Mario Ferrari virgola Rossi il passo può essere breve. Con il risultato che Ferrari verrebbe percepito alla stregua di un secondo nome, come fosse Mario Giuseppe Rossi. E da quel momento in poi Ferrari, pur restando nella maggior parte dei casi un cognome, può essere usato a nche come primo nome. Basti pensare a personaggi famosi come Winston Churchill o Harrison Ford. I loro nomi indicano il primo un toponimo, il secondo ‘figlio di Harry’, ed è evidente la loro natura cognominale”.

La spinta del secondo nome del presidente fu notevole: fino al 1961 non nacque nessun bambino di nome Fitzgerald; ma nel 1961 furono 10, nel 1963 aumentarono a 52 e nel 1964 a ben 195.

L’eco di JFK nei nomi personali in Italia e negli Stati Uniti
Il cognome Kennedy è diventato anche un nome personale, dato in Italia per 7 volte nel corso del XX secolo; un primo caso risale al 1947, mentre gli altri, documentati sparsi in varie città italiane, sono del 1964 e dunque il legame con il presidente USA è evidente. Nulla di strano se il numero dei battezzati Kennedy in America è molto più alto. Il cognome si è trasformato in nome con lo stesso meccanismo di Fitzgerald. Già nel 1917, quando nacque JFK, i bambini chiamati Kennedy furono 12; nel 1940, 9; nel 1950, 14; nel 1960 salirono a 79; nel 1961 a 177, nel 1962 a 85, nel 1963 a 158 e nel 1964 a 230 e nel 1965 scesero a 122. Nel 2011 sono stati 123, ma le femmine ben 3187, segno che Kennedy è diventato un nome personale ambigenere ed è ormai entrato stabilmente nell’onomastica statunitense.


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