Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

OLIO LUBRIFICANTE DI PROVENIENZA ILLECITA SEQUESTRATO A PALERMO: 30MILA LITRI PER UN VALORE DI CIRCA 200 MILA EURO

Palermo - 19 febbraio 2014 - Un ingente quantitativo di olio lubrificante per automobili del valore di circa 200 mila euro di provenienza illecita, verosimilmente destinato al mercato palermitano, è stato sequestrato dal Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo. Nel corso di un ordinario servizio di controllo economico del territorio, una pattuglia di finanzieri ha notato, nei pressi di un'area
di sosta ubicata nella zona di Via Messina Marine, la presenza di un auto rimorchio recante targa albanese dal cui cassone posteriore era possibile intravedere numerosi fusti ed altrettanti cartoni contenenti prodotti petroliferi.
Le Fiamme Gialle hanno deciso di procedere ad un controllo più approfondito, verificando che il mezzo trasportava olio lubrificante per auto proveniente dall'estero ed identificando tre soggetti, fra cui il trasportatore di origine albanese, che stazionavano nelle vicinanze dell'auto rimorchio esaminando il carico.

Alla richiesta di esibire la documentazione relativa alla provenienza e alla regolarità del possesso e del trasporto del prodotto, anche ai fini della prova del pagamento delle relative imposte di consumo (accise), i tre hanno consegnato ai finanzieri documenti che non consentivano in alcun modo di risalire con certezza né al mittente né al destinatario della merce.

In particolare, nella lettera di vettura internazionale (CMR) prodotta dall'autotrasportatore, mancante del numero progressivo obbligatorio per questo genere di trasporti, era indicata, quale luogo di destinazione, la città di Macerata e, quale presunto destinatario, una ditta di vendita all'ingrosso di prodotti per auto con sede nella stessa città, poi risultata - da una rapida consultazione delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza - priva delle autorizzazioni per ricevere e commercializzare prodotti del genere.

Emergendo elementi indicativi della falsità della documentazione, i finanzieri hanno proceduto al sequestro di 50 fusti da 205 litri cadauno di olio lubrificante per auto di marca estera per un totale di 10.250 litri, nonché di circa 900 cartoni contenenti in totale 18.000 confezioni sigillate da 1 litro del medesimo prodotto, introdotto illegalmente dall'estero in totale sottrazione dell'imposta erariale di consumo ed in violazione alle norme che ne regolano la relativa tassazione.

I preliminari accertamenti sull'origine del prodotto hanno permesso di appurare la sua provenienza dall'Albania.
Nel corso dell'ispezione i finanzieri hanno prelevato campioni del prodotto sequestrato al fine di accettarne la qualità e la conformità alle caratteristiche previste dalle rigorose norme europee a tutela degli automobilisti e dell'ambiente, nonché per verificare la corrispondenza con quanto riportato nelle etichette apposte sulle singole confezioni, verosimilmente non veritiere, in quanto prive di qualsiasi dicitura che potesse ricondurre chiaramente alla loro origine; i campioni sono stati inviati al laboratorio chimico dell'Agenzia delle Dogane.

Oltre al sequestro del carico, i finanzieri hanno denunciato l'autotrasportatore e altri due soggetti palermitani, risultati rappresentanti di ricambi per auto, che si stavano verosimilmente accordando con il primo per la distribuzione del prodotto sul mercato locale; i reati contestati vanno dal contrabbando alla sottrazione all'accertamento e al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici.

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