Angelina Mango il 2 agosto a Bagheria (unica data in Sicilia)

2^ edizione del PICCOLO FESTIVAL, 2 agosto – Piccolo Parco Urbano di Bagheria. Ecco i nomi dei primi due ospiti: UNICA DATA IN SICILIA di ANGELINA MANGO, vincitrice del Festival di Sanremo 2024 e la band rivelazione BNKR44   Palermo, 28 marzo 2024 -  Angelina Mango (unica data in Sicilia) , vincitrice del  Festival di Sanremo 2024 ,  e la band rivelazione  BNKR44 , sono i primi due artisti protagonisti della seconda edizione del  PICCOLO FESTIVAL  – che nella prima edizione ha ospitato  Chiello, Bresh e Giuse The Lizia  - organizzato  da GoMad Concerti, e Puntoeacapo Concerti  con la collaborazione del  Comune di Bagheria , che si terrà il 2 agosto al  Piccolo Parco Urbano di Bagheria.    Sei dischi di platino  e  due dischi d’oro  per un totale di oltre  200 milioni di stream audio e video , un primo  tour nei club completamente sold out , una data evento al Fabrique di Milano e una nuova leg nei club italiani anch’essi sold out con diversi raddoppi, al  vertice delle classifiche di

BROLO 'PAESE MACCHIETTA', DI LACCOTO, DI GERMANA’ O DI COLLODI?

“Brolo paese macchietta”? Il ‘Grillo dei Nebrodi’, Basilio Scaffidi ha aperto la campagna elettorale a Brolo arrivando a descriverlo come ‘paese macchietta’ per i ‘mutui fantasma’ ma non solo. Brolo potrebbe assumere pienamente i connotati della ‘macchietta’, se si dovesse replicare quanto accaduto già al Pinocchio di Collodi qualche tempo addietro. Pinocchio derubato delle sue monete d'oro...
Brolo (Me), 30/03/2014 – “Brolo paese macchietta”? E’ già un destino o è ancora solo un rischio?  Il ‘Grillo dei Nebrodi’, Basilio Scaffidi, ha
tenuto il suo incontro (ex comizio) in piazza con i suoi concittadini aprendo così la campagna elettorale a Brolo, arrivando a descrivere come ‘paese macchietta’ una cittadina postasi all’attenzione della cronaca (giudiziaria) per quei ‘mutui fantasma’ che, come tali, non si sa bene se esistono o se sono solo incubi, costruzioni della fantasia e della mente.

Basilio Scaffidi è il rappresentante del movimento (o gruppo) ‘A passo di corsa’, costruito attorno all'esperienza del Movimento 5 Stelle, oggi uno dei ‘soggetti’ politici interessati al cambiamento amministrativo e culturale in una città dove, forse, il rischio maggiore non sono nemmeno i ‘mutui fantasma’ ma gli esiti giudiziari che potrebbero venirne fuori ‘a fatta di causa’.
Basilio Scaffidi non si è certo frenato nell’affrontare la ‘discussione’ su quella che è oggi la situazione in una città messa a dura prova da vicissitudini amministrative e giudiziarie tutt’ora in ebollizione, con interventi istituzionali significativi, come gli avvisi di garanzia agli amministratori e le sortite della Guardia di Finanza: l’ultima delle quali nella notte tra il 27 e il 28 marzo scorsi, quando gli uomini delle Fiamme Gialle hanno posto i sigilli ad alcune ‘segrete’ stanze del Municipio, sequestrando varie documentazioni.

L’avv. Scaffidi, dicevamo, non ha risparmiato critiche e non si è certo trincerato dietro ipocrisie e metafore: ha fatto nomi e cognomi, indicando negli onorevoli locali, Giuseppe Laccoto (Pd) e Nino Germanà (Ncd) coloro che detengono il potere consolidato, in maniera a dir poco ‘discutibile’, descrivendo magagne e consorterie che rendono lo scenario politico locale indigesto e deplorevole.
L’avv. Scaffidi ha descritto ‘frange’ di maggioranza e minoranza ‘colluse’ da progetti imprenditoriali comuni (vere e proprie società d’affari), come la costruenda discarica sul torrente Inganno, tra Torrenova e S. Agata di Militello, la cui ragione sociale puzzerebbe più dei rifiuti in decomposizione che ivi dovrebbero presto o tardi smaltirsi.
Ma la faccenda qua a Brolo potrebbe assumere pienamente i connotati della ‘macchietta’, se non qualcosa di molto peggio, qualora la giustizia, in materia di sparizione delle somme (che giustificano l’appellativo di ‘mutui fantasma’), incluse tra i 4 e i 15 milioni di euro e di cui non si conosce il destino, dovesse replicare quanto accaduto già al Pinocchio di Collodi qualche tempo addietro.

Pinocchio infatti, derubato delle sue monete d'oro dalla Volpe e dal Gatto, preso dalla disperazione tornò di corsa in città e andò difilato in tribunale per denunziare al giudice i due malandrini che lo avevano derubato. Pinocchio raccontò al giudice-scimmione l'iniqua frode di cui era stato vittima; dette il nome, il cognome e i connotati dei malandrini, e chiese giustizia.

Allora il giudice, accennando Pinocchio ai ‘giandarmi’, disse loro: "Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione." Il burattino, sentendosi dare questa sentenza fra capo e collo, rimase di princisbecco e voleva protestare: ma i giandarmi, a scanso di perditempi inutili, gli tapparono la bocca e lo condussero in gattabuia.

E lì v'ebbe a rimanere quattro mesi: quattro lunghissimi mesi: e vi sarebbe rimasto anche di più, se non si fosse dato un caso fortunatissimo.

Perché bisogna sapere che il giovane Imperatore che regnava nella città di Acchiappa-citrulli, avendo riportato una gran vittoria contro i suoi nemici, ordinò grandi feste pubbliche, luminarie, fuochi artificiali, corse di barberi e velocipedi, e in segno di maggiore esultanza, volle che fossero aperte le carceri e mandati fuori tutti i malandrini.

- "Se escono di prigione gli altri, voglio uscire anch'io", disse Pinocchio al carceriere.
- "Voi no, rispose il carceriere, perché voi non siete del bel numero..."
- "Domando scusa, replicò Pinocchio, sono un malandrino anch'io."

"In questo caso avete mille ragioni", disse il carceriere; e levandosi il berretto rispettosamente e salutandolo, gli aprì le porte della prigione e lo lasciò scappare.

d.m.c.
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Commenti

  1. A volte la storia si ripete, e forse ancora piu` spesso si ripetono le storie inventate s uquelle reali..

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