Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CROCETTA, CERRETI (MLI): LE BUGIE DI QUESTO GOVERNATORE SI SCONTRANO CON LA DURA REALTÀ DEL LICENZIAMENTO

Il Capo Gruppo M.L.I. Roberto Cerreti: "Stamane, sopraggiunge all’Ars la tanto attesa legge di stabilità 2015, ovvero la “Finanziaria”, in cui gli obbiettivi cinici e spregiudicati di questa presidenza sono chiari: incentivare l’elargizione di contribuzione ad associazioni ed affini, così da creare uno stuolo di lacchè pronti a tutto per il nuovo regime, creare nuovi ed antiteci albi del personale per gli Enti pubblici..."

Messina, 26/03/2015 - Mentre in Sicilia si vivono tragedie e si subiscono soprusi importanti che portano la popolazione a reagire con manifestazioni pacifiche ma dal significato imponente, come il sitting promosso in Piazza Parlamento all’entrata dell’Ars dai NO-Muos per tentare di sollecitare i deputati ad intervenire sul Presidente Crocetta, e mentre le bugie di questo Governatore si scontrano con la dura realtà della lettera appena sopraggiunta ai dipendenti delle società regionali di licenziamento, l’unico reale mordente dell’azione di Crocetta è quella di tentare di ritornare all’arena di Giletti con qualche altra populistica e non costruttiva proposta anti democratica e lesiva della dignità di rappresentanze del popolo siciliano.

Di fatto, stamane, sopraggiunge all’Ars la tanto attesa legge di stabilità 2015, ovvero la “Finanziaria”, in cui gli obbiettivi cinici e spregiudicati di questa presidenza sono chiari: incentivare l’elargizione di contribuzione ad associazioni ed affini, così da creare uno stuolo di lacchè pronti a tutto per il nuovo regime, creare nuovi ed antiteci albi del personale per gli Enti pubblici così da giustifacare la realizzazione di uffici speciali e le nomine di nuovi dirigenti, collaboratori ed amici, ed infine la perla di Rosario, l’art.9 “Riduzione numero componenti dei Consigli Comunali”.

Questa nuova invenzione populistica prevede che per la nostra Messina, al di sotto dei 250.000 abitanti, il Consiglio Comunale sia composto da appena 32 componenti e che, per la gioia di Giletti, gli stessi siano retribuiti con un compenso consequenziale all’accertamento della presenza nelle sedute attraverso la partecipazione alle votazione dei diversi atti, ad un terzo del compenso degli assessori in carica secondo quanto prescritto dalla norma nazionale in materia, che viene quasi in toto recepita. Di fatto Il Governo propone all’Ars l’abolizione della giurisprudenza regionale in materia e la sottomissione alle imposizioni romane, addirittura restringendo ulteriormente le prescrizioni dei testi nazionali.

I Presidenti di Quartiere percepiranno il 30% dell’indennità prevista per gli Assessori ed i Consiglieri di quartiere vedranno la riduzione dei propri gettoni al 40% del tetto massimo previsto per le spettanze di un consigliere comunale. Quindi il Sindaco di Messina, potenzialmente, percepita € 5010,00 lordi, i suoi assessori, € 2.254,50, i Consiglieri Comunali € 751,50 lordi, i presidenti delle circoscrizioni € 676,35 lordi ed i consiglieri di quartiere € 300,6 lordi. Tutto corretto ed all’insegna della più estrema spending rewiew, se non vi fosse la forte stonatura di una classe regionale che ha visto nell’ultima finanziaria i deputati apparentemente ridursi l’indennità di funzione di circa € 2.000,00 per poi nella stessa seduta compensare la cifra riportandola ad oltre € 8.000,00 con il recepimento di 3 rivalutazioni Istat, privilegio esclusivo per i parlamentari e mai esteso al resto della popolazione istituzionale ed impiegatizia dell’isola.

I Patri costituenti pensavano che la Democrazia avesse un costo e che tali spese fossero nobilitate dalla necessità di evitare corruzione e malaffare, ora la Sicilia, al cospetto di disoccupati, licenziati ed ogni sorta di mal vizio nell’apparato burocratico amministrativo regionale, ha finalmente annientato la rappresentanza istituzionale provinciale e comunale. La Sicilia sarà finalmente trasparente ed innovativa rispetto al resto d’Europa, con un solo neo, il mai svelato mistero dei compensi del proprio carnefice, giusto appunto il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.

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