Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

INPS: LE PENSIONI DEI SINDACALISTI SONO UNA MANNA

Roma, 4 settembre 2015 - Prosegue l’operazione trasparenza “Inps a porte aperte”. In questa sezione, raggiungibile dall’home page del sito istituzionale (www.inps.it), vengono pubblicate informazioni che chiariscono le regole previste per la composizione e l’effettivo funzionamento dei maggiori fondi speciali gestiti dall’Istituto e di quelle categorie di lavoratori che usufruiscono di particolari regole contributive e previdenziali. La sezione “Inps a porte aperte” è dedicata a migliorare il rapporto informativo tra Ente e cittadini, al di là degli obblighi prescritti dalla legge. L’obiettivo è quello di rendere più chiari i meccanismi di funzionamento delle prestazioni erogate dall’Istituto. L’iniziativa fa parte di quell’operazione trasparenza annunciata dal presidente Inps, Tito Boeri, all’atto del suo insediamento.

Viene pubblicata oggi una scheda informativa sulla previdenza dei sindacalisti.

I sindacalisti non appartengono ad una gestione previdenziale a se stante. Tuttavia hanno regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori perché possono vedersi versati i contributi da enti terzi rispetto ai sindacati presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro e perché possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali contributi aggiuntivi che determinano incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose.

L’aspettativa sindacale può essere retribuita, nel qual caso si parla di distacco, oppure non retribuita. L’aspettativa non retribuita non comporta, per il datore di lavoro originario, il versamento dei contributi previdenziali per il dipendente. I contributi figurativi sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza e vengono versati sulla base della retribuzione che egli avrebbe percepito in costanza di rapporto di lavoro. Invece, nel caso del distacco, nonostante l’assenza di una prestazione lavorativa a suo favore, il datore di lavoro originario continua ad erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali.

Secondo le banche dati dell’istituto, i lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato sono stati 2773 nel 2013. Nel settore pubblico è invece molto frequente l’aspettativa retribuita e, nel 2013, i lavoratori del pubblico in distacco sindacale erano 1045 mentre i dipendenti in aspettativa sindacale erano 748.
Sia nel caso dell’aspettativa non retribuita che in quello del distacco possono essere versati dal sindacato contributi aggiuntivi.
La contribuzione aggiuntiva va determinata applicando la relativa aliquota pensionistica:
• per i lavoratori collocati in aspettativa non retribuita sull’eventuale differenza tra le somme corrisposte nell’anno per lo svolgimento dell'attività sindacale e la retribuzione figurativa complessivamente accreditata nell’anno medesimo;
• per i lavoratori con distacco sindacale retribuito dal datore di lavoro sul totale degli emolumenti e indennità corrisposte dall’organizzazione sindacale.
Se il versamento della contribuzione aggiuntiva non incide su quando si può andare in pensione, ha riflessi importanti sul livello della pensione, soprattutto per i dipendenti pubblici che si trovano nel regime misto (o in regime retributivo ante riforma Fornero), perché vengono conteggiati sulla cosiddetta Quota A, che è quella riferita alle anzianità contributive maturate prima del 1992. La quota A di pensione è determinata sulla base della retribuzione percepita l’ultimo giorno di servizio ed è quindi soggetta a regole più generose rispetto a quelle applicate dal 1992 (quota B) di pensione, che considerano la media delle retribuzioni percepite in un periodo di tempo più lungo.
Da alcune simulazioni fatte è risultato che se la contribuzione aggiuntiva fosse attribuita alla quota B si avrebbe una riduzione media intorno al 27%, con punte anche del 66%.

Commenti