Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

EDILIZIA, LETTERA A RENZI: L’EDILIZIA A MESSINA E PROVINCIA RISCHIA DI SCOMPARIRE


Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Matteo Renzi: l’edilizia a Messina e provincia rischia di scomparire, persi oltre 10 mila posti di lavoro. La situazione è divenuta insostenibile e rischia di diventare una vera e propria bomba sociale



Messina, 30.04.2016 - Illustre Presidente, la scrivente federazione sindacale porta a conoscenza della S.S. che il settore dell’edilizia a Messina e provincia rischia di scomparire e dal 2008 ad oggi si sono persi oltre 10 mila posti di lavoro.
La situazione è divenuta insostenibile e rischia di diventare una vera e propria bomba sociale, in quanto i lavoratori licenziati, avendo già beneficiato dei previsti ammortizzatori sociali, si ritrovano a tutt’oggi senza alcuna fonte di reddito.
In questi anni la classe politica della città di Messina e provincia si è dimostrata incapace di sbloccare tutte le opere finanziate ed appaltate, ma ferme per questioni burocratiche, e di seguito dettagliate:
✓ Porto di Tremestieri : lavori per € 80.000.000,00
✓ Porto di Sant’Agata di Militello: lavori per € 29.000.000,00
✓ Pontile di Giammoro: lavori per € 25.000.000,00
✓ Centrale Sicula SS 117 – lotto B/2: lavori per € 72.000.000,00
A queste si aggiungono n.10 interventi finanziati con delibera n. 60/2012 del CIPE per un importo complessivo di € 65.137.221,00, e di cui si riporta l’elenco dettagliato:
• Costruzione del nuovo impianto di depurazione a Tono e collettori di adduzione per € 40.000.000,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione di Capo d’Orlando per € 1.350.000,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione di Furnari – Terme per € 1.420.256,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione di Gioiosa Marea – Piraino per € 2.903.369,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione di Gioiosa Marea – S. Giorgio per € 904.227,00
• Secondo lotto ristrutturazione e adeguamento dell’impianto di depurazione della c.da Fossazzo di Milazzo e condotta sottomarina per € 8.000.000,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione di Patti per € 2.070.000,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Sant’Agata Militello e Acquedolci per € 2.586.000,00
• Collettore di adduzione all’impianto di depurazione dell’Asi di Giammoro per € 3.000.000,00
• Adeguamento dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Roccalumera – Furci Siculo – Pagliara per € 2.903.369,00
Per quanto sopra, ai fini del rilancio del settore edile la scrivente chiede il Suo autorevole intervento per lo sblocco delle suddette opere.
In attesa di un Suo riscontro, si coglie l’occasione per porgerLe distinti ossequi.
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EDILIZIA IN ATTESA DELLA PARTENZA DEI CANTIERI DELLE GRANDI OPERE MA POCHE PROSPETTIVE PER I LAVORATORI MESSINESI. L’ALLARME LANCIATO NEL CORSO DEL CONSIGLIO GENERALE DELLA FILCA CISL DI MESSINA

3 maggio ’16 – Viadotto Ritiro, porto di Tremestieri, via Don Blasco: tre occasioni da non perdere ma che rischiano di diventare un pericoloso boomerang per i lavoratori edili messinesi. «Quanta sarà la manodopera locale che sarà impiegata delle tre opere?» è stata la domanda posta dal segretario provinciale della Filca Cisl, Giuseppe Famiano, nel corso del Consiglio Generale provinciale della Federazione degli Edili. «Poche decine di unità, se va bene», la risposta del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese. «Saranno una goccia in un mare – ha sottolineato Genovese – anche se è positivo che si sblocchino alcune opere, sia per l’occupazione ma anche per la tipologia di opere importanti per la città. Ma, in generale, si continuano a sprecare risorse per interventi “a tempo” piuttosto che utilizzarle per far si che tutto il territorio diventi attrattivo per gli investimenti.

Non possiamo continuare ad immaginare di operare un’ipotesi di sviluppo solo ed esclusivamente sulle opere e risorse pubbliche». Genovese ha sottolineato anche un altro aspetto, derivante proprio da quella che – con i lavori che interesseranno il viadotto Ritiro – rischia di diventare un’occasione persa. «Bisogna lavorare sulla formazione e sulla specializzazione della manodopera locale – ha detto – Toto Costruzioni porterà il 60% della manodopera che già opera con l’impresa perché altamente specializzata. Occorre un piano di alta formazione per i lavoratori edili messinesi per “specializzarli” in attività che possano, poi, eseguire nella nostra provincia piuttosto che “costringere” le imprese a portare da fuori le competenze che occorrono».

Il rischio, secondo la Filca, è quello che la crisi di lavoro e di redditività locale continui ad aumentare dopo il crollo registrato in Cassa Edile dove si è passati dai 14.000 lavoratori dichiarati nel 2008 agli 8.428 del 2015.
«Numeri che parlano da soli – ha sottolineato Famiano - in questi anni abbiamo organizzato manifestazioni e sit-in per rivendicare il diritto al lavoro per gli operai messinesi, lo sblocco delle opere finanziate e cantierabili e dal sindaco Accorinti e dall’assessore De Cola abbiamo avuto solo continue promesse e non azioni politiche chiare e mirate a risolvere il problema della disoccupazione locale».

Un elenco lungo, quello delle opere bloccate in provincia di Messina, che la Filca Cisl ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi con una lettera (in allegato) per chiedere un intervento risolutivo del Governo nazionale per accelerare lo sblocco di opere pubbliche già finanziate ed appaltate.

«Nella sola città di Messina – ha ricordato Famiano - sono state censite 120 scuole che richiedono interventi di manutenzione e nei prossimi giorni realizzeremo un’anagrafe delle scuole di tutta la provincia per verificare le condizioni in cui versano e per chiedere la realizzazione di interventi necessari per ristabilire le condizioni di sicurezza e dare lavoro a tanti lavoratori e imprese artigiane della nostra provincia».
Evidenziata dal segretario della Filca di Messina anche la situazione della Strada Statale 117 Centrale Sicula, che dovrebbe collegare Santo Stefano di Camastra a Gela e del porto di Sant’Agata Militello. “La Nord-Sud rischia di diventare un’incompiuta visto che i lavori sono fermi dal 21 dicembre a causa delle note vicende giudiziarie che hanno portato cassa integrazione straordinaria per un anno di 90 lavoratori. Il porto di S. Agata è stato interessato da un’inchiesta che ha bloccato la gara per la direzione dei lavori e farà slittare l’avvio del cantiere se non addirittura la perdita del finanziamento».

Discorso a parte è stato il capitolo sul lavoro nero, «una piaga difficile da estirpare a causa anche dell’attività di controllo nei cantieri che non può essere svolta a causa della carenza di ispettori, e quei pochi, che dovrebbero controllare il territorio di Messina con tutti i suoi comuni, non possono svolgere il proprio lavoro a causa del taglio dei fondi operato dalla Regione. Per riportare la legalità nei cantieri è necessario ed urgente incrementare l’organico degli ispettori».
Che gli effetti della crisi si sentono ancora in tutta l’isola lo ha testimoniato anche il segretario della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera. «La crisi ha distrutto il settore delle costruzioni, abbiamo perso 80mila posti di lavoro e molte multinazionali sono scappate dalla Sicilia, compresa ItalCementi che ha abbandonato due impianti su tre. Adesso, stiamo tentando di mantenere quel poco che abbiamo».

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