Cerimonia di inaugurazione e intitolazione della stazione dei carabinieri di Lipari all’appuntato Horacio Majorana, Croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero, caduto in missione all’estero a Nassiriya in Iraq.
14 maggio 2016Nella mattinata odierna si è svolta a Lipari la cerimonia di inaugurazione e intitolazione della nuova Caserma, che ospita la locale Stazione Carabinieri, all’Appuntato Horacio Majorana, caduto il 12 novembre 2003 a Nassiriya in Iraq ed insignito della croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria”.
Innanzi ad una festante cornice di pubblico, tra cui le scolaresche del luogo, i Reparti schierati in armi e la Fanfara del 12° Btg “Sicilia”, hanno reso gli onori al Ministro dell’Interno, On. Angelino Alfano, che, accompagnato dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette, ha voluto essere presente alla cerimonia.
Particolarmente significativo il saluto del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, che nel richiamare lo stretto legame tra l’Arma e la popolazione di Lipari ha sottolineato l’importanza strategica di quel presidio a difesa del territorio dalla criminalità.
Toccante, la benedizione del Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela S.E. Mons. Benigno Luigi Papa, della bandiera, poi issata sulle note dell’inno di Mameli, e della lapide posta a memoria del caduto e scoperta alla presenza anche della madrina della cerimonia, Signora Bernardina Leone in Majorana, madre del caduto.
Al taglio del nastro da parte del Ministro dell’Interno è seguita una visita dei locali e, infine, un sobrio buffet per gli ospiti.
L’Appuntato Majorana, nato il 25 ottobre 1974, a Caracas in Venezuela, dove si erano trasferiti per lavoro i suoi genitori, dopo aver vissuto i primi anni di vita in Sud America, è cresciuto a Catania e arruolandosi nel 1996 nei Carabinieri. Nel 2003 l’Appuntato Majorana, che faceva parte di una squadra del Reggimento M.S.U., impegnato in missione all’estero, a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, perse la vita a causa di un attentato terroristico.
Il vile attentato, che provocò la morte di 28 persone, di cui 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito italiano, 2 civili italiani e 9 civili iracheni, nonché il ferimento di altre complessive 58 persone tra cui 19 Carabinieri, avvenne alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, del 12 novembre 2003, allorquando un camion cisterna, pieno di esplosivo, con a bordo due attentatori suicidi, scoppiò davanti alla base "Maestrale" di Nassiriya. Nonostante la pronta reazione di un Carabiniere di guardia all'ingresso della base, che evitò che il camion esplodesse all'interno della caserma, la deflagrazione, di circa 300 kg di tritolo mescolati al liquido infiammabile, investì fatalmente anche i militari che si trovavano all’interno della caserma.
Per tali fatti gli è stata conferita la Croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria” con la seguente motivazione: “Addetto a squadra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un’ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando così la propria vita ai più sacri valori dell’amor di patria e dell’onore militare.
Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere.” Nassiriya (Iraq), 12 novembre 2003. Prima di entrare nei ranghi, nel 1998, del 7° Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige a Laives (BZ), al servizio del quale partecipò alla missione internazionale “Antica Babilonia” in Iraq ed in particolare a Nassiriya, l’Appuntato Majorana aveva prestato servizio al 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo. Proprio durante questa esperienza, dal giugno al settembre del 1997, operò alla Stazione Carabinieri di Lipari, come parte integrante di un contingente di Carabinieri, inviato sull’isola per far fronte alle particolari esigenze operative che caratterizzano il periodo estivo.
Nonostante il breve periodo in cui ha avuto occasione di operare nell’isola di Lipari, le sue qualità umane e professionali furono molto apprezzate dai colleghi della Stazione Carabinieri e dalla cittadinanza locale, tant’è che ancora oggi è forte il suo ricordo.
Nel suo discorso, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Iacopo MANNUCCI BENINCASA, dopo aver salutato e ringraziato le Autorità civili, militari e religiose intervenute, ha pronunciato: “è una testimonianza di vicinanza che gratifica l’impegno dei militari della Stazione Carabinieri di Lipari, quotidianamente dedicati a garantire la sicurezza dei 10.000 cittadini isolani e degli oltre 600.000 turisti che ogni anno giungono su questo lembo di terra siciliana, alla ricerca di svago, bellezza, riposo.
Originaria colonia greca, l’isola respira un antica cultura di libertà, ai cui valori si richiama anche questo evento: polis, philia, mnemòsine - COMUNITÀ, AMICIZIA, MEMORIA.
Oggi siamo circondati dall’affetto della COMUNITÀ liparese, rappresentata anzitutto dai suoi figli più giovani: gli studenti degli Istituti comprensivi e di istruzione superiore “Lipari”, “Santa Lucia” e “Isa Conti Vainicher”.
A loro affidiamo il ricordo di questa giornata, che si iscrive nello scorrere della vita civile dell’isola, da sempre legata ai “propri” Carabinieri, in un vincolo di AMICIZIA che affonda le proprie radici nel tempo.
I primi Carabinieri sbarcano a Lipari nel 1860, all’indomani dei moti del 2 ottobre, e la loro presenza cresce notevolmente sino a raggiungere le 100 unità, organizzate su 4 Stazioni, negli anni precedenti al secondo conflitto mondiale, in concomitanza con l’invio al confino del comandante destituito dell’esercito etiopico.
Oggi la Stazione Carabinieri è unico presidio di polizia sull’isola, posto di frontiera marittimo e sede dell’unità navale che provvede al controllo della navigazione nelle acque dell’arcipelago.
Ecco, dunque, che l’acquisizione di una nuova caserma, più moderna e funzionale, consente di migliorare le condizioni di vita dei militari e, soprattutto, di qualificare ulteriormente il servizio reso alla collettività, offrendo prossimità alle crescenti esigenze dei cittadini.
È una bel successo, frutto di uno sforzo di squadra di rilevante entità – anche sul piano finanziario – che ha visto impegnati l’Arma e la Curia Arcivescovile di Messina, con il sostegno delle Istituzioni e dei cittadini di Lipari.
Per la sensibilità dimostrata, ringrazio vivamente Monsignor Benigno Luigi PAPA, Amministratore Apostolico della Diocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, proprietaria dell’immobile, ed il Sindaco Marco GIORGIANNI, che ha fortemente sostenuto questa iniziativa.
La cerimonia di inaugurazione del nuovo immobile ha per madrina la Signora Bernardina LEONE, che accogliamo assieme ai figli Patricia ed Ettore, madre dell’Appuntato Horacio MAJORANA, caduto a Nassiriya il 12 novembre 2003 e insignito della Croce d’Onore alle vittime di terrorismo impegnate in operazioni militari e civili.
Aveva 29 anni l’Appuntato MAJORANA quando rimase vittima del proditorio attacco terroristico contro il Reggimento MSU nel quale perirono 28 persone, tra cui 12 carabinieri e altri 7 connazionali.
Allora tutti gli italiani si strinsero idealmente alle famiglie dei caduti in un moto spontaneo di commozione, consapevoli dell’autentico valore di quel sacrificio di libertà.
Oggi cogliamo questa occasione per rinnovarne la MEMORIA, in una terra che lo vide operare per il medesimo bene comune.
Horacio infatti, appena ventenne, arruolatosi nell’Arma addirittura all’insaputa dei genitori, svolse il suo primo servizio presso il 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo e durante questo periodo fu aggregato, per tre mesi, alla Stazione di Lipari, mettendosi in luce per la sua straordinaria generosità con i commilitoni, alcuni dei quali tutt’oggi presenti al Reparto, e i cittadini dell’isola.
Horacio MAJORANA è caduto 13 anni fa, ma per l’Arma è come se avesse perso la vita ieri perché la forza del suo esempio attraversa il tempo e giunge intatta ad interpellare le nostre coscienze.
COMUNITÀ, AMICIZIA, MEMORIA: questa è la cornice ideale nella quale i Carabinieri della Stazione di Lipari collocano oggi la loro responsabilità, rinnovando, assieme ai militari delle altre 92 Stazioni della provincia di Messina, l’impegno a corrispondere, con diuturna dedizione, a quel credito di fiducia che, da oltre 200 anni, il Paese concede agli uomini e alle donne dell’Arma.”
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