Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

MILAZZO: INCASTRATO DA FACEBOOK, ARRESTATO BARCELLONESE PER SFREGIO PERMANENTE DEL VISO

Milazzo, 20 maggio 2015 -I Carabinieri della Stazione di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso Biagio La Rosa, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Messina – Collegio per il Riesame, su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore dottoressa Federica Paiola e dal Procuratore della Repubblica dott. Emanuele Crescenti, hanno arrestato CALVO Entoni Martino, 26enne barcellonese, commerciante, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di lesioni personali gravissime con sfregio permanente del viso.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nell’agosto 2015 dalla Stazione Carabinieri di Milazzo a seguito di numerose aggressioni effettuate dal CALVO all’interno di vari locali notturni milazzesi in danno di giovani ragazzi, ma anche ragazze, nei confronti dei quali il CALVO aveva usato violenza inaudita per futili motivi. Alcune delle vittime, però, si erano rivolte ai Carabinieri per denunciare i fatti ed una in particolare aveva indicato, senza ombra di dubbio, le generalità del suo aggressore, riconosciuto anche grazie al profilo facebook di quest’ultimo. Il giovane, che aveva subito lesioni gravissime con successivo sfregio permanente del viso, aveva riferito agli inquirenti di essere stato picchiato, duramente e per futili motivi, durante una serata di ballo in un lido del lungomare di Milazzo, da un ragazzo del quale aveva sentito nominare solo il nome e che – dopo una rapida ricerca sul noto social network – era riuscito, pertanto, ad identificare con certezza grazie alle foto pubblicate sul proprio profilo.

L’appello proposto dall’imputato, assistito e difeso dall’avvocato Gaetano Pino, all’ordinanza emessa nei suoi confronti dal Collegio per il Riesame del Tribunale di Messina, è stato dichiarato inammissibile dalla Suprema Corte di Cassazione di Roma e pertanto al giovane è stata applicata la misura degli arresti domiciliari per il reato di lesioni volontarie gravissime con sfregio permanente del viso.

 Milazzo: 2 donne in arresto per furto all’OVS del Parco Corolla

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa, intervenuti all’OVS del Parco Corolla, hanno tratto in arresto in flagranza per furto aggravato due ragazze 20enni entrambe originarie e residenti a Terme Vigliatore. Le due ragazze in concorso tra loro avevano ideato un modo ingegnoso per asportare prodotti dal negozio di abbigliamento. Coprendosi a vicenda, riuscivano a portare la merce d’interesse in aree meno trafficate dello store e meno sorvegliate dall’impianto di videosorveglianza e con grande destrezza riuscivano a privare la merce dei dispositivi antitaccheggio. Le due 20enni, approfittando di un momento di grande folla, si sono “dedicate” alle giacche, alle T-Shirt alle scarpe e in particolare agli accessori e alla bigiotteria, asportando più di 70 capi. Il furto sarebbe andato avanti ancora per molto se non fossero intervenuti i Carabinieri, i quali, allertati dal servizio di vigilanza, sorprendevano le due ragazze nella flagranza del reato recuperando l’intera refurtiva rubata che ammonta a circa 500 euro. A coordinare le indagini il Sostituto Procuratore di turno della Repubblica di Barcellona Pozzo Dottor Matteo De Micheli e il Procuratore della Repubblica Dottor Emanuele Crescenti, che disponevano l’arresto delle due ventenni per furto aggravato in concorso.


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