Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

BREXIT: NEI MITI DEL POTERE DIO (DENARO) È MORTO

Questa è l’Europa che molti non vogliono. E se la Gran Bretagna si oppone al Dio Denaro, viene additata tra i popoli bastardi e condannata al vituperio eterno. Il Dio Denaro non perdona; ad ogni contrarietà reagisce rivoltandosi contro di noi cittadini ignari di borsa e investimento. Al risparmiatore di un tempo è stato sostituito l’investitore

27/06/2016 – Votare sembra essere diventato il peccato mortale che più d’ogni altro offende il Dio Denaro e ci rende peccatori ai suoi occhi e agli occhi dell’Europa, costantemente ad esso devota, che al suo simulacro ognora si inginocchia, infastidito (il Dio Denaro) all’idea che ancora possano contare i bisogni dei cittadini e il loro volere.
Così si allestiscono strategie destinare a diffondere la paura e il terrore nel tessuto sociale, disciogliendo nel latte materno e in quello delle quotidiane colazioni domestiche (e al bar) il germe del panico sociale. L’idea del disastro per l’economia di ogni singolo cittadino e delle loro famiglie viene veicolata con grande impiego di forze mediatiche; ogni tecnica viene adoperata per incutere panico e paura in chiunque abbia in animo e in mente di opporsi alle strategie delle banche, agli interessi dei governi pro Europa e pro banche, fino a percorrere modalità di qualunque genere per cercare di annullare il volere popolare, espresso attraverso il voto, e scongiurare che il voto stesso possa intercettare e sovvertire i progetti finanziari allestiti dalle banche e dal potere temporale.

Il Dio Denaro è severo, violento e non perdona; ad ogni contrarietà reagisce rivoltandosi contro di noi cittadini ignari di borsa e di percorsi di investimento. Al risparmiatore di un tempo è stato sostituito l’investitore. Non esiste più il piccolo risparmio né il piccolo risparmiatore e ognuno è (oggi, praticamente) costretto a diventare investitore, con l’acquisto di fondi azionari ed obbligazionari gestiti direttamente dalle banche, spesso senza mediazione e qualche volta in palese (dichiarato) conflitto di interessi.
Questa è l’Europa che molti non vogliono. E se la Gran Bretagna oggi si oppone al regime del Dio Denaro, ecco che viene additata tra i popoli infami, tra i popoli bastardi e condannata al vituperio eterno.

Brexit ha causato l’indignata e rabbiosa reazione delle banche con la rovinosa caduta delle borse, le dimissioni del premier britannico Cameron; con la paventata raccolta di firme per ripetere il referendum all’infinito, fino a quando il risultato non sarà favorevole all’Europa delle banche, appagando il Dio Denaro. Fino a quando il Dio che già negli scorsi decenni si è nutrito di sangue e stermini non sarà stato saziato, non sarà stato quietato con abbondanti libagioni a base di denaro e potere.
Così la Scozia sarà mobilitata per cercare di frenare e sovvertire lo sgomento dei mercati, della Borsa e dei Governi ‘buoni’, quelli che adorando il Dio Denaro lo venerano e ne rispettano i comandamenti.
Quelli che quotidianamente immolano all’altare del Dio Denaro figli e agnelli, risparmi e lavoro.
Leader europei con i piedi di argilla portano il mostro ad abbeverarsi, si inginocchiano al suo cospetto e chiedono perdono, mentre il Dio Denaro li addita con severissimo sguardo e li manda in giro per l’Europa a predicare la buona novella, la felicità e la vita eterna attraverso le banche e i loro derivati.

Sulla vittoria del sì al referendum, sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, Papa Francesco in visita in Armenia ha detto: “E’ stata la volontà del popolo e questo ci richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il Continente europeo. L'Europa deve ritrovare la forza che ha avuto nelle sue radici. Anche una sana disunione può essere utile e far riflettere se dare più indipendenza e libertà ai Paesi membri, o pensare ad un'altra forma di unione, insomma, essere creativi per creare posti di lavoro, perché c'è una economia che blocca i giovani, il 40 per cento di loro è disoccupato. Insomma, non buttiamo il bambino con l'acqua sporca”.
Ma loro ci riproveranno, perché sono i potenti. E il potere è sprezzante e non accetta la sconfitta. Perciò ci riproveranno…

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