Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

CITTÀ METROPOLITANA, INAUGURATA LA SEZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA A BARCELLONA P.G.

Città Metropolitana di Messina, inaugurata la sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Barcellona P.G.
Messina, 19 sett 2017 – Inaugurata questa mattina la sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Metropolitana di Messina presso la Procura della Repubblica di Barcellona P.G.. La cerimonia è avvenuta alla presenza del Procuratore Capo, dott. Emanuele Crescenti, della dott.ssa Anna Maria Tripodo Dirigente della I Direzione della Città Metropolitana di Messina e di Antonino Triolo, comandante della Polizia Metropolitana.

La sezione viene ospitata nei locali della Procura della Repubblica ed è composta, in questa prima fase, da due agenti di P.G. che verranno presto affiancati da altre due unità di personale. Il dott. Emanuele Crescenti ha ringraziato i vertici Amministrativi della Città Metropolitana che hanno resa possibile questa importante collaborazione, sottolineando che il personale, pur rimanendo dal punto di vista amministrativo dipendente della ex-Provincia, avrà un rapporto funzionale con la struttura della Procura e con i Magistrati che conferiranno loro le deleghe, con i compiti tipici degli agenti di P.G. ma privilegiando l’utilizzo nel settore dell’ambiente e del controllo delle coste.
Palazzo dei Leoni, il Consiglio metropolitano approva il Bilancio consuntivo del 2016 con un attivo di oltre undici milioni e mezzo

L'avanzo, frutto della gestione virtuosa dell'Ente, non sarà sufficiente a coprire il prelievo statale

Messina, 19 sett 2017 – Il Consiglio metropolitano, rappresentato dal Commissario straordinario Romano in questa fase di transizione, ha approvato il rendiconto 2016.
L'atto contabile attesta un avanzo di amministrazione di 11 milioni 694mila 177,39 euro, composto da una quota libera di 1 milione 547mila 473,58 euro, da una quota vincolata al Fondo crediti di 5 milioni 31mila 962,80 euro, da una quota vincolata per disposizione di legge di 3 milioni 986mila 176,38 euro e da una parte vincolata agli investimenti di 578mila 564,63 euro.
Tutto ciò certifica che la gestione endogena del bilancio è sana grazie ad una conduzione dell'Ente virtuosa attraverso l'attuazione di un piano di riduzioni dei costi (quali fitti passivi, personale, utenze, etc...) che hanno garantito all'Ente la realizzazione delle proprie attività sul territorio.
Allo stato attuale Palazzo dei Leoni funziona con una cifra che è circa di un terzo più bassa di quella a disposizione una decina di anni fa; infatti, da una capacità di spesa di circa 90 milioni di euro si è passati ad un budget di circa 60 milioni di euro.

Nonostante l'attivo del bilancio consuntivo della Città Metropolitana di Messina al 31 dicemre 2016, la cifra risulta del tutto insufficiente a colmare il prelievo forzoso di 25 milioni di euro imposto dallo Stato; una situazione paradossale se si pensa che l'ex Provincia non ha fatto mai ricorso all'anticipazione di cassa perchè l'Ente è finanziariamente sano e non è mai andato "in rosso", cioè non ha mai fatto registrare alcuna scopertura bancaria.
Fino al dicembre 2016 si è utilizzata l'eredità positiva degli anni precedenti per coprire le crescenti richieste dello Stato.

Quest'anno, invece, due elementi impongono una situazione di grave difficoltà economica: da un lato l'esiguità dell'avanzo di cassa e dall'altro la crescita esponenziale delle richieste del Governo centrale (nel 2015 è stato effettuato un prelievo forzoso di 8 milioni e mezzo, nel 2016 la cifra è salita a 17 milioni mentre nel 2017 si arriverà a 25 milioni di euro più 3 milioni di sanzioni).
Alla luce della situazione attuale, qualora non dovessero intervenire mutamenti nella linea del Governo centrale la dichiarazione di dissesto dell'Ente sarà una decisione ineluttabile motivata esclusivamente dalla pressione insostenibile scaturita dal "prelievo forzoso".

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