Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PENSIONATI E PENSIONI: 16,1 MILIONI (- 715MILA RISPETTO AL 2008), LE DONNE RICEVONO MENO DEGLI UOMINI

Le differenze di genere rimangono marcate ma tendono a ridursi (per le pensioni di vecchiaia, dal +72,6% a favore degli uomini nel 2005 al +62,1% del 2016). Si ampliano invece le differenze territoriali: l’importo medio delle pensioni del Nord-est supera del 18,2% quello delle pensioni del Mezzogiorno (era il 17,3% nel 2015), quasi il doppio rispetto al divario dell’8,8% del 1983 (primo anno per cui i dati sono disponibili).

Roma, 21 dicembre 2017 - Anni 2015-2016. La lettura integrata delle condizioni di vita dei pensionati è basata su diverse fonti informative: Casellario centrale dei pensionati, Indagine campionaria su reddito e condizioni di vita delle famiglie e Rilevazione sulle forze di lavoro. Nel 2016 i pensionati sono 16,1 milioni (-115mila rispetto al 2015, -715mila rispetto al 2008) e percepiscono in media un reddito pensionistico lordo di 17.580 euro (+257 euro sull’anno precedente). Le donne sono il 52,7% e ricevono in media importi annuali di circa 6mila euro inferiori a quelli degli uomini.

Per gli importi medi delle pensioni, le differenze di genere rimangono marcate ma tendono a ridursi (per le pensioni di vecchiaia, dal +72,6% a favore degli uomini nel 2005 al +62,1% del 2016). Si ampliano invece le differenze territoriali: l’importo medio delle pensioni del Nord-est supera del 18,2% quello delle pensioni del Mezzogiorno (era il 17,3% nel 2015), quasi il doppio rispetto al divario dell’8,8% del 1983 (primo anno per cui i dati sono disponibili).
Il cumulo di più assegni pensionistici sullo stesso beneficiario è meno frequente tra i pensionati di vecchiaia (ha più trattamenti il 27,9% dei pensionati) mentre è ovviamente molto più diffuso tra i pensionati superstiti (67,4%), soprattutto donne (86,6%).
Nel 2016, i percettori di pensione che risultano occupati sono 436mila (-15,5% rispetto al 2011) uomini in tre casi su quattro; l’85,8% svolge un lavoro autonomo, quasi i due terzi risiede nelle regioni settentrionali e il 54,0% ha conseguito al massimo la licenza media.

PENSIONATI. Anni 2008-2016, valori assoluti

• L’integrazione dei dati del Casellario con quelli della rilevazione Eu-Silc, relativa ai redditi di individui e famiglie, consente di stimare il reddito pensionistico netto dei pensionati residenti in Italia, che nel 2015 è in media di 14.311 euro annui (+4,0% rispetto al 2014).
• Le ritenute fiscali incidono per il 18,9% (+0,3% rispetto al 2014); l’aliquota media si attesta al 21,6% per i pensionati di vecchiaia e anzianità, al 18,0% per quelli di reversibilità e al 12,8% per i beneficiari di trattamenti d’invalidità ordinaria o indennitari.
• Si stima che siano oltre 12 milioni le famiglie con pensionati: per il 63,3% di queste, i trasferimenti pensionistici sono oltre il 75% del reddito familiare disponibile (unica fonte di reddito per il 26,4%).
• La stima del reddito netto medio delle famiglie con pensionati è pari a 29.230 euro, circa 1.400 euro in meno di quello delle famiglie senza pensionati (30.650 euro).
• In molti casi il reddito pensionistico sembra proteggere da situazioni di forte disagio economico. Nel 2015 l’incidenza delle famiglie a rischio di povertà tra quelle con pensionati (16,5%) è sensibilmente inferiore a quello delle altre famiglie (24,2%). Il rischio è relativamente più elevato tra i pensionati che vivono soli (21,8%) o con i figli come monogenitore (18,6%) e ancor più elevato nelle famiglie in cui il reddito del pensionato sostenta altri componenti adulti senza redditi da lavoro (34,9%).

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