Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Mascherine sanitarie: più truffe che mascherine

Roma, 9 apr 2020 - Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito questa mattina, su delega della Procura della Repubblica capitolina, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di A.I (classe 1978), indagato per i reati di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. 

Le attività investigative, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, hanno tratto origine da una tempestiva denuncia effettuata da CONSIP S.p.A. alla Procura della Repubblica di Roma, con riferimento a una serie di anomalie riscontrate nell’ambito della procedura di una gara, del valore complessivo di oltre 253 milioni di euro, bandita d’urgenza per garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali.

In particolare, il lotto n. 6 della gara, dell’importo di circa 15,8 milioni di euro, relativo alla fornitura di oltre 24 milioni di mascherine chirurgiche, veniva aggiudicato alla B. Società Agricola a Responsabilità Limitata. La medesima B., con la sottoscrizione di apposito Accordo Quadro con CONSIP, si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Sin dai primi contatti con la stazione appaltante pubblica, finalizzati all’avvio della fornitura, però, I., che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce, asseritamente già disponibile in un punto di stoccaggio in Cina.
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In pochi giorni ha importato illecitamente e immesso in commercio centinaia di migliaia di mascherine. La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto il sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, titolare di un’azienda con numerosi punti vendita a Torino, che, approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione del COVID 19, ha importato dalla Cina diversi containers di mascherine fornendo alla dogana false dichiarazioni con il solo fine di garantirsi uno “svincolo” rapido delle merci e, soprattutto, di superare eventuali operazioni di requisizione.

Torino, 9 aprile 2020 - I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo i quali, successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile. Ad aggravare la posizione dell’imprenditore anche le diciture indicate sulla documentazione che accompagna la merce, che sempre al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di articoli protettivi.

Effettivamente, una modesta quantità è poi finita a questi enti locali facenti capo al Comune di Caraglio (CN), “capo fila” per altri comuni tra di loro consorziatisi per questa necessità; ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale spregio delle direttive in questo momento in vigore. Le mascherine importate illegalmente dall’imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un’impresa di Settimo Torinese. Qua i Finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi dove sulle scatole era ben chiara l’indicazione di destinazione: “Ospedale di Varese”. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per ricettazione. E così in pochi giorni i furbetti del “Qualcosa da dichiarare?” hanno intascato circa 1 milione di euro frodando così lo Stato.

Ora dovranno rispondere di una sequela di reati: contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio. Oltre 45.000, per ora, le mascherine sequestrate dai Finanzieri. Le attività d’indagine sono state coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea che consentiranno inoltre di procedere con le operazioni di requisizione, destinando così il materiale a contesti emergenziali attualmente in crisi. Le indagini sono ancora in corso e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino si raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale; in questi giorni numerose aziende italiane hanno avviato delle produzioni lecite a prezzi concorrenziali che potranno garantire loro una ripartenza per il post emergenza.

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I finanzieri della Compagnia di Francavilla Fontana, nell’ambito dei servizi di polizia economico-finanziaria, predisposti dal Comando Provinciale di Brindisi, per contrastare le condotte di chi - approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla diffusione del c.d. “Coronavirus” - si rende responsabile di pratiche anti-concorrenziali attraverso manovre speculative sui prezzi ovvero vende prodotti sanitari non conformi alle norme vigenti, hanno scoperto un piano truffaldino, nella fornitura di “mascherine FFP3”, perpetrato in danno di oltre 100 tra farmacie, parafarmacie, associazioni di volontariato operanti sull’intero territorio nazionale.

Tenuto conto dell’onda lunga dell’attuale ingente richiesta di dispositivi di protezione individuale, i prodotti pubblicizzati, attraverso il web, venivano falsamente proposti come disponibili e già pronti per la spedizione, previo pagamento anticipato del corrispettivo a mezzo bonifico bancario.

Dopo aver riscontrato le preliminari informazioni acquisite sul territorio e, all’esito della ricezione di una denuncia inoltrata da uno dei soggetti truffati, i responsabili delle condotte illecite ovvero il titolare di una ditta di Francavilla Fontana (BR) che opera nel commercio all’ingrosso di imballaggi unitamente a suo padre, sono stati segnalati all’A.G. per il reato di truffa.

Successivamente, la Procura della Repubblica di Brindisi ha disposto l’esecuzione di perquisizioni locali ed acquisizioni telematiche, che hanno permesso di acclarare l'assoluta indisponibilità dei prodotti reclamizzati, a fronte di ordini raccolti per circa 100.000 unità, con prezzi che oscillavano tra i 5,80 euro e 7,50 euro per singola mascherina. Sono state, altresì, sottoposte a sequestro le somme relative a tutti i bonifici seguiti dalle vittime della truffa per un totale oltre 700.000 euro.

Le indagini sono tuttora in corso tenuto conto che potrebbero esserci altri soggetti economici tuttora in attesa della spedizione dei dispositivi ordinati e già pagati.

La presente attività costituisce un’ulteriore testimonianza della costante attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza di Brindisi, in un momento di particolare emergenza sanitaria ed economica dell’intero Paese, alla salvaguardia della salute dei cittadini ed alla tutela degli imprenditori onesti.

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