Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

«Giornata Mondiale degli Oceani», le filastrocche plastic free di Mimmo Mòllica
















Nella «Giornata Mondiale degli Oceani» pubblichiamo le «Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, una raccolta di 3 filastrocche per ricordare che la plastica rappresenta un’importante risorsa per la società moderna, ma il suo ‘smaltimento’ in mare è una autentica iattura. Nelle reti dei pescatori viene trovato di tutto. L'inquinamento da plastiche è una enorme minaccia per gli oceani. Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare. Nel 2050, negli oceani, il peso complessivo della plastica supererà quello degli animali marini presenti

Filastrocca di un bicchiere di plastica
di Mimmo Mòllica

Di plastica un bicchiere,
fatto apposta per bere,
fu lasciato cascare
sulla riva del mare.

Si riempì quel bicchiere
d’acqua, come un paniere,
e non sapendo nuotare
cominciò ad affondare.

Continuando a calare
nel profondo del mare,
si posò sul fondale,
tra una bolgia infernale
di migliaia di bicchieri,
tra rifiuti e batteri,
gomme d’auto e altri oggetti.

Tra bottiglie e sacchetti,
borse in plastica e reti,
batterie con magneti,
piatti e tante forchette,
ruote di biciclette,
spazzatura e conchiglie,
tappi, cicche e stoviglie,
bastoncini da orecchie,
ceste e taniche vecchie,
mozziconi e assorbenti,
tanti e tanti frammenti.

Però i pesci non posson sapere
che da quando c’è il mondo un bicchiere
è costruito soltanto per bere,
mentre loro non sapendo che fare
han pensato: «Saran da mangiare!».

Ed i pesci, piuttosto affamati,
mangian piatti e bicchieri già usati,
i cetacei assai più voraci
di mangiarne di più son capaci.

Se mettiamo su di una bilancia
tutto ciò che ci sta nella pancia
di uno squalo o di una bianca balena,
di sacchetti di plastica piena,
scopriremo che son tanti chili:
sono gesti davvero incivili.

E così la balena morì,
la testuggine molto soffrì,
e alla fine perdette la vita,
per la plastica da lei ingerita.

Perciò abbiamo compreso che «mare»
rima con «non bisogna buttare»,
spazzatura «non farne affondare»
ed ai pesci «non farne mangiare».

Cosicché per difendere il mare
combattiamo chi vuole «inquinare»,
sconfiggiamo così il «malaffare»
se il bel mare vogliamo «salvare».

Mimmo Mòllica ©


Filastrocca dei tre pescatori

(di Mimmo Mòllica)

Nelle reti di tre pescatori,
che del mare sono i lavoratori,
non ci sono più acciughe e sardine,
ma bottiglie, bicchieri e lattine.

Ci son scarti di vetro e tessuti,
alluminio, metallo e rifiuti,
e pensare che il fondo del mare
fu creato per poterci pescare.

Dove un tempo c’eran seppie ed orate,
c’è ora plastica a tonnellate;
oggi c’è spazzatura marina,
ieri l’acqua cristallina.

Nelle reti vi hanno trovato
tonnellate di ferro incastrato
e tubetti di creme abbronzanti,
microplastiche molto abbondanti,
particelle piccole e strane
tra coralli, sogliole e tane.

I pescatori che col loro barchino
son difensori del mondo marino,
ora pescano i tanti rifiuti
che nel mare son caduti.

È la plastica ad avere il primato
delle cose che abbiamo gettato
e che finiscono nelle reti,
incuranti dei divieti.

Non va meglio sulle spiagge
dove spesso orde selvagge
di bagnanti ed incivili
compion gesti da porcili.

E non mancan le famiglie
che abbandonano bottiglie:
così vengon rinvenuti
chili e chili di rifiuti.

Tocca adesso ai pescatori
diventare pulitori,
catturando con le reti
tutto il frutto dei divieti:
l’immondizia dei villani,
pure dei rifiuti urbani,
dalla plastica ai metalli,
ferro, carta e anche cristalli,
dai rifiuti quotidiani,
alle sedie ed ai divani.

È l'inciviltà di alcuni,
con dei gesti inopportuni,
che trasforma il nostro mare
in ambiente da salvare,
in discarica abusiva,
dove gente assai cattiva
sporca, inquina e fa di tutto
perché il mare sia distrutto.

Mimmo Mòllica


Filastrocca di un piatto di plastica
(di Mimmo Mòllica)

Di plastica un piatto
fu colto sul fatto,
sulla sabbia adagiato,
da quattro gendarmi
che l’hanno arrestato.

Per tale misfatto,
commesso dal piatto
venne scomodato
perfino lo Stato.

Ma prima che in cella
venisse portato
il piatto parlò:
«Io non sono stato».

Il giudice allora,
piuttosto adirato,
con tono furente
gli chiese: «Chi è stato? ».

E il piatto, spaurito,
con tono pacato,
rispose: - «Signore,
là m’hanno lasciato».

- «Ma chi ti ha lasciato?
Su, dimmi chi è stato?».
- «Dei giovani in gita,
hanno riso e mangiato
e quando è finita
là m’hanno lasciato.

Sulla sabbia pulita,
della spiaggia, buttato,
finita la gita,
siccome ero usato,
come foglia appassita
m’hanno là abbandonato».

E così il magistrato
ordinò a quei gendarmi
che il piatto accusato
fosse lì rilasciato,
con verbale redatto:
«Non ha commesso il fatto».

- «Ho capito davvero
che sei stato sincero,
e perciò mi dispiace
se chi è stato capace
di gettarti già usato,
non verrà denunciato».

«Chi ti ha messo da parte
sa che un’opera d’arte
anziché da un abuso
nasce invece dal riuso?

Se ricicli un bel piatto
ci puoi fare un bel gatto,
disegnato a pennello,
con colori acquerello»...

«Ci puoi fare un uccello,
un cestino, un cappello,
un pupazzo a colori,
un bel mazzo di fiori,
un castello incantato,
con un piatto gettato».

Di plastica un piatto
ai rifiuti sottratto
e poi messo da parte
può esser opera d’arte.

Mimmo Mòllica

08/06/2021 - Ricorre oggi 8 giugno 2021 la «Giornata Mondiale degli Oceani», nell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro. Gli oceani svolgono un ruolo importantissimo per il nostro Pianeta e ciascuno ha il dovere di tutelarne la sostenibilità anche a tutela delle generazioni future. Ridurre l'inquinamento da plastiche che invadono il mare e penalizzano fortemente l’ambiente marino è urgente e irrinunciabile. I mari – infatti – vengono sfruttati oltre ogni limite, al punto che circa il 90% delle popolazioni ittiche può dirsi esaurito, mentre la metà delle barriere coralline nel mondo sono state distrutte. Oltre il 70% del nostro Pianeta è coperto dall’Oceano, che produce circa il 50% dell’ossigeno a disposizione del Pianeta stesso. La maggior parte della biodiversità della Terra si trova nell’Oceano e più di un miliardo di persone nel mondo ricevono è la principale fonte di proteine. 
 La «Giornata Mondiale degli Oceani» è stata riconosciuta dall'Onu nel 2008 e quest'anno ha per tema "Oceano: vita e sostentamento": il ruolo dei mari per la produzione di ossigeno e cibo, ma anche per la capacità di assorbimento della CO2. Scienziati e ambientalisti di tutto il mondo sono impegnati a far dichiarare area protetta almeno il 30% della superficie terrestre entro il nel 2030. L'inquinamento da plastiche e il riscaldamento globale sono le due grandi minacce per gli oceani sono: ogni anno, in media, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, già invaso da 150 milioni di tonnellate di plastica. Di questo passo nel 2050 negli oceani il peso complessivo della plastica supererà quello degli animali marini, come denuncia una ricerca del World Economic Forum.

Immagine https://www.isprambiente.gov.it/it

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